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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Incendio a Ponte San Giovanni, "Superata la fase dell'emergenza, ma i controlli vanno avanti"

Comune, Arpa e Usl 1 tirano le somme dopo il rogo alla Biondi Recuperi: valori molto alti nell'immediatezza, ma ora la situazione è tornata alla normalità. Non servono ulteriori provvedimenti. Pd all'attacco

La qualità dell'aria è tornata ottimale già nei giorni immediatamente successivi al rogo alla Biondi Recuperi. Modeste, e non allarmanti, le ricadute al suolo, tanto da non rendere necessari ulteriori provvedimenti da parte del Comune. Ferme restando, in via prudenziale, le restrizioni per uova, latte e ortaggi nel cono dove ha avuto maggiore incidenza la nube nera provocata dall'incendio. Che ha prodotto diossina e altri elementi inquinanti, è stato spiegato, tipici proprio di un incendio di questo tipo. Valori di inquinanti, le pm10 in particolare - che essendo monitorate costantemente danno riscontri puntuali e immediati - che sul momento hanno creato inevitabilmente allarme, attivando, è stato spiegato nell'incontro promosso alla sala Rossa di Palazzo dei Priori per fare un bilancio di quanto accaduto nell'azienda di Ponte San GIovanni, un circuito che si è rivelato virtuoso tra Comune, Arpa e Usl1 e che ha permesso una comunicazione tempestiva, tra enti e con la cittadinanza, anche se con qualche aspetto, hanno ammesso, da perfezionare. Uno su tutti: le tempistiche dei dati relativi proprio alla diossina. Comunicati a distanza di qualche giorno e non nell'immediatezza perché, per natura delle molecole di diossina, l'analisi richiede dei tempi tecnici. NIente da nascondere, assicurano dall'Arpa, nessun mistero. Valori particolarmente alti, come detto, che si sono poi normalizzati nel corso di un paio di giorni, grazie anche alle condizioni meteo favorevoli.

Superata la fase dell'emergenza, ora i tre interlocutori istituzionali stanno proseguendo nel monitoraggio dell'aria interessata. Verranno effettuati controlli e prelievi settimanali per verificare gli effetti delle ricadute. Stessa attenzione per l'area dell'azienda, a tutela dei suoi lavoratori e di quelli delle realtà circostanti, che, è stato spiegato, con l'accortezza di pulire ambienti e sistemi di areazione forzata, hanno potuto proseguire con la loro attività da subito, non essendo stati rilevati pericoli per la salute. Proprio sul fronte salute, è stato specificato, non si sono rilevati accessi al pronto soccorso o richieste particolari di aiuto, ad eccezione - fisiologicamente - di qualche chiamata agli uffici competenti di Usl 1 e Comune, per chiarimenti sulle circostanze e sul comportamento da osservare. 

All’incontro di questa mattina, giovedì 21 marzo, hanno preso parte il sindaco Andrea Romizi, il vice sindaco Urbano Barelli e il dirigente Vincenzo Piro per il Comune di Perugia, il direttore di Arpa Umbria, Walter Ganapini, insieme al direttore del laboratorio multisito di Arpa Donatella Bartoli, il direttore del dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 Giorgio Miscetti, il responsabile della Struttura Complessa Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento Massimo Gigli e la dottoressa Patrizia Bodo, responsabile della Struttura preposta all'attività di prevenzione e tutela della salute negli ambienti di lavoro.

“Attualmente l’aria è tornata ad essere buona - ha spiegato la dottoressa Bartoli di Arpa - dopo che nella giornata di domenica 10 marzo si era verficato un significativo sviluppo di inquinanti quali diossina, Ipa, Pca e benzene, scaturiti dalla combustione dei materiali. Allo stesso modo, dall’analisi a campionamento che abbiamo effettuato nei giorni successivi all’incendio sui vegetali, nell’area interessata, non sono state riscontrate differenze notevoli rispetto ad altre zone limitrofe, mentre stiamo ancora svolgendo le analisi su latte e uova, i cui risultati saranno pronti la prossima settimana. Sulla base dei dati e delle esperienze pregresse - ha concluso- non vi è un danno ambientale elevato”.

In ogni caso, come ha spiegato il direttore dell’Agenzia Walter Ganapini, i campionamenti proseguiranno nel tempo per avere ulteriori dati confrontabili nel tempo, con l’obiettivo della massima attenzione alla salute pubblica perseguito fin dall’inizio. Sia il sindaco Romizi che il vice sindaco Barelli hanno confermato l’attenzione dell’amministrazione alla situazione e l’approccio condiviso e responsabile che tutte le istituzioni interessate hanno tenuto nella situazione verificatasi.

“Vi è stato un intervento tempestivo e molto professionale - ha detto il sindaco, ringraziando tutte le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e le istituzioni intervenute - in cui la trasparenza e l’immediatezza della comunicazione sono state costanti, proprio con l’obiettivo di dare le risposte ai cittadini quasi in tempo reale”. Lo stesso Vice sindaco poi ha aggiunto che si proseguirà nel fornire le informazioni mano a mano che i dati saranno resi noti da Arpa e Usl, tenuto comunque conto che l’allarme iniziale è rientrato.

A titolo precauzionale - come ha ulteriormente chiarito anche il dottor Miscetti della Usl - restano attuali le avvertenze indicate nelle precedenti ordinanze sindacali (ovvero il consiglio di consumare prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua e strofinazione delle superfici e, ove possibile, alla rimozione del rivestimento superficiale, il divieto di consumare i prodotti coltivati nel raggio di 3 km dal luogo dell’incendio, da parte dei soggetti più a rischio, come bambini, donne in gravidanza e in allattamento, nonché di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei, di pascolo e razzolamento degli animali da cortile e di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nell'area interessata) in attesa dei dati definitivi.

Controlli e analisi sono state effettuate dalla Usl anche sui luoghi di lavoro sia dell’azienda direttamente interessata dall’incendio sia di quelle limitrofe dell’area industriale di Ponte San Giovanni. “I lavoratori della Biondi Recuperi saranno sottoposti a controlli di sorveglianza sanitaria essendo più a rischio. –ha spiegato la dott.ssa Bodo- Per quanto riguarda le altre aziende presenti nell’area, abbiamo accertato una diffusione degli inquinanti con concentrazioni superiori ad altre aree. Per questo, è stata fondamentale l’ordinanza emanata l’11 marzo che imponeva alle suddette aziende verifiche dei filtri e la eventuale manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno.” Analizzati, infine, anche gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri che non hanno registrato un andamento anomalo rispetto al solito.

Per le scuole della zona, il dirigente Vincenzo Piro ha tenuto a precisare che, in via precauzionale, si è ritenuto opportuno chiuderle nella giornata di lunedì 11 marzo e si è provveduto alla ripulitura specifica di tutti gli impanti presenti, al fine di poter riaprire le aule già dal giorno successivo in piena sicurezza.

L'attacco del Pd

Sull'incendio della Biondi Recuperi, su richiesta del Pd, è stato promosso un consiglio comunale aperto, previsto per il 27 marzo. 

"La nostra richiesta - spiegano i democratici - è nata all’indomani dei fatti di Balanzano, visto che il sindaco Romizi pur essendo garante della salute dei cittadini ha preferito non disdire impegni romani ed evitare di presentarsi in consiglio comunale per relazionare sulla situazione e sulle contromisure prese. Dopo numerose proteste, durate ore, si è presentato il vicesindaco Barelli, balbettando alcune frasi di circostanza e limitandosi a leggere l’ordinanza emessa in tutta fretta".

"Ad una Giunta assente, silenziosa e impreparata - insiste il Pd - si sono sostituiti alcuni collaboratori della Giunta che, a fronte di legittime richieste di chiarimenti ed informazioni da parte di una popolazione impaurita e giustamente preoccupata per la propria salute, hanno, come loro costume, utilizzato i social come una clava per tacitare le proteste, deridere le domande, offendere ed insultare.

Oggi, a dieci giorni dall'incendio e dalla nube tossica, è stata convocata una conferenza stampa per presentare i dati riscontrati sulla base delle rilevazioni effettuate da Arpa. Crediamo che quello della Giunta sia un comportamento da censurare da parte di tutti i consiglieri comunali e da parte della stessa Presidenza del Consiglio, poiché svilisce il ruolo e le prerogative del consiglio comunale impedendo un reale confronto sul tema tra i consiglieri comunali, depositari della rappresentanza della città, derubricando un problema grave per la salute dei cittadini ad un suo personale spot elettorale. Auspichiamo che nel consiglio comunale aperto convocato per il 27 marzo, a cui sono stati invitati Regione, Asl, Arpa, Università, carabinieri e vigili del fuoco, avremo risposte chiare ed esaustive in merito alla situazione ed ai rischi di quella che purtroppo è una vera e propria emergenza ambientale”.

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