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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Torna a splendere il monumento del Perugino: il restauro, la storia e il finanziamento dei privati

Il monumento è stato restaurato grazie alla donazione di 38 mila  euro da parte di Diva International

E’ stato restituito alla città dopo il restauro effettuato nell’ambito del Progetto Art Bonus il monumento ai giardini Carducci dedicato a Pietro Vannucci, detto il Perugino. Alla cerimonia di svelamento hanno partecipato il sindaco Andrea Romizi, l’assessore alla cultura Leonardo Varasano, l’assessore ai lavori pubblici Otello Numerini, lo staff Art Bonus del Comune di Perugia, i volontari del servizio civile Virginia Duranti e Luca Corrado, la restauratrice Silvia Mossuto, le mecenati Maria Chiara e Letizia Cocchioni di Diva International s.r.l., la consulente marketing di Fattoria Creativa Maurita Passaquieti, che ha messo in contatto il Comune con l’azienda. Erano presenti anche il prefetto Armando Gradone, il questore Giuseppe Bellassai e il consigliere regionale Andrea Fora. Il monumento è stato restaurato grazie alla donazione di 38 mila  euro da parte di Diva International, azienda che produce e distribuisce prodotti per la cura della persona, panni per la pulizia, per l’igiene della casa e degli animali domestici. 

Il sindaco Andrea Romizi si è mostrato entusiasta del lavoro di restauro effettuato sulla statua, che “ci rivela un354632103_162090133411719_4138824999146823241_n volto del Perugino e tanti particolari che non conoscevamo”. “Il progetto Art Bonus non consente solo di preservare importanti beni comuni e di tramandarli a chi verrà dopo di noi – ha concluso –. Altro risvolto positivo risiede nella visibilità offerta a una generazione di valenti restauratori in grado di operare con grande maestria. E, oltre al talento di questi professionisti, con Art Bonus spesso facciamo per la prima volta la scoperta delle tante aziende straordinarie che impreziosiscono il nostro territorio”. 

L’assessore Numerini, dando conto dei risultati del progetto Art Bonus, ha ricordato che ad oggi sono 34 i beni finanziati e 31 quelli recuperati, con quasi 2,2 milioni di euro donati. “Dobbiamo ringraziare cittadini, associazioni e imprese come Diva, in tutto 549 mecenati, che hanno dimostrato attenzione per Perugia – ha detto -. Come in altri ambiti, cogliamo con piacere i segnali di un diffuso desiderio di partecipare alla cura della nostra città”. 

351638310_931328901265507_6154700871279727019_n“E’ un momento particolarmente significativo delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del Perugino che animeranno tutto il 2023. E forse è il momento che resterà di più, perché insito nel concetto di monumento c’è quello di resistenza al tempo”, ha detto l’assessore Varasano. “Alle nostre spalle – ha continuato - non c’è solo un monumento, ma un desiderio che per tanto tempo ha attraversato la nostra città. Per più di due secoli, infatti, si era sognato un omaggio visibile, duraturo e nel segno dell’arte al Perugino. Nel 1923 si realizzò l’opera poi traslata qui, in quello che doveva essere un pantheon visibile della città, una platea di intelligenze e di perugini memorabili. Poi sono subentrate l’incuria e le offese del tempo. Oggi, invece, ci troviamo a celebrare il frutto dell’incontro tra uno strumento straordinario come Art Bonus e la volontà di ‘struccare’ un monumento manifestata dall’azienda Diva, che ha tenuto conto delle importanti ricorrenze che interessano sia l’opera sia l’artista a cui questa rende omaggio”. 

IL MECENATE - “In quanto azienda umbra, abbiamo deciso, in occasione del centenario dell’installazione del monumento e dei cinquecento anni dalla morte del Perugino, di fare un omaggio significativo alla città donando per riportarlo al suo antico splendore”, hanno affermato Maria Chiara e Letizia Cocchioni. “Ci siamo davvero prese a cuore il progetto – hanno proseguito –. L’arte è una delle più grandi espressioni dell’essere umano e va sempre implementata e preservata. Ridonare bellezza e benessere è anche il nostro core business e per noi è stato un onore e un orgoglio contribuire alla tutela del patrimonio storico-artistico cittadino. Ci rendiamo disponibili a sostenere anche in futuro interventi per conservare lo stato attuale del monumento”. 

L'OPERA D'ARTE - Il monumento, di grandi dimensioni, è costituito da pietra calcarea, travertino e bronzo, ed è dedicato al celebre pittore rinascimentale Perugino. L’artista è raffigurato appoggiato a uno sgabello con lo sguardo rivolto verso la sua città natale, Città della Pieve, mentre ai piedi della statua si trova una figura di genio alato che rappresenta la Pittura, in attesa di ispirazione.

L’opera è stata realizzata dall’artista Enrico Quattrini ed è stata inaugurata il 23 settembre 1923, anche se la decisione di realizzarla era stata presa già nel 1868. Originariamente collocato in piazza della Repubblica, il monumento rappresenta una delle testimonianze dell’arte del Novecento a Perugia. 
Esso ha subito diversi tipi di degrado. L’esposizione agli agenti atmosferici, ai cambiamenti stagionali, alle variazioni di umidità e temperatura, così come l'inquinamento e il vandalismo, hanno causato danni significativi alle superfici.

L’obiettivo principale del restauro è stato, quindi, migliorare l’aspetto estetico del monumento attraverso una pulitura rispettosa della superficie originale e l’eliminazione dei fenomeni che impediscono la lettura formale e la comprensione della sua storia.Per le parti lapidee, le fasi di intervento hanno incluso il pre-consolidamento delle esfoliazioni e delle fratture, la depolveratura, la disinfestazione, il lavaggio controllato, la pulitura chimico-fisica, la pulitura meccanica, i consolidamenti e le integrazioni formali, il trattamento finale di disinfestazione e la protezione superficiale per prevenire danni futuri.

Anche per le parti bronzee, diversi sono stati gli interventi tra cui la rimozione dei depositi incoerenti e il lavaggio semplice, la rimozione delle vernici e dei residui di interventi precedenti, la pulitura meccanica, la pulitura chimica, la disidratazione, la stabilizzazione della corrosione e la protezione superficiale e, infine, le integrazioni strutturali e cromatiche. In entrambi i casi, l’approccio si è basato sui principi del minimo intervento, della neutralità chimica, della reversibilità e della durabilità nel tempo. Prima di ogni fase di pulitura e trattamenti sono stati fatti test preliminari per valutare l’efficacia e l’idoneità dei metodi selezionati.
 

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