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Cronaca

Progetto Ikea, svedesi allarmati a causa di un terreno "bloccato"

Nello sfogo dei vertici della multinazionale contro i tempi lunghi, clamori e comitati in Italia per aprire nuovi insediamenti commerciali c'è anche il progetto perugino

A che punto sono le pratiche per l'insediamento Ikea di Perugia, nella zona di San Martino in Campo? La domanda è d'obbligo dopo anche lo sfogo del super-manager della multinazionale svedese sui troppi comitati, burocrazia e polemiche ogni volta che sono prossimi ad avviare il progetto di un nuovo centro del mobile componibile a basso costo.

Uno sfogo che non può lasciare indifferenti anche nel capoluogo umbro dopo che era stata aperta e chiusa persino una inchiesta su autorizzazioni e luogo scelto per la mega-struttura. In comune le bocche restano cucite ufficialmente, ma fuori dai denti si ammette che la fase preliminare per l'insediamento dell'Ikea non si è ancora concluso, alimentando rapporti sempre più algidi con i già non calienti svedesi.

Non è ancora a disposizione l'intera area individuata: proprio al centro del perimetro c'è un lotto di terra strategico che o non si vuole vendere oppure si vuole farlo alla cifra più alta possibile. Si parla di 5 volte superiore a quella offerta al privato del terreno agricolo da parte di Ikea Italia. Che a sua volta aveva già triplicato l'importo rispetto al valore di mercato del terreno non edificabile senza la variante che si vuole creare apposta per questo importante sito produttivo. I tempi dunque si allungano e lo sfogo degli svedesi in altri posti si è trasformato nel ritiro del progetto.  Nel Centro Italia Ikea può contare su i punti vendita di Firenze,  Roma e  Ancona. 

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