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Cronaca

"Hanno inneggiato al nazifascismo: punire severamente": la Rete degli Studenti non fa sconti sul caso Mariotti

Riceviamo e pubblichiamo.

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di Rete degli studenti Medi

La notte del 22 Marzo 2016 tre studenti del Liceo Classico Annibale Mariotti, durante un viaggio di istruzione a Salisburgo, si sono allontanati nelle ore serali dagli alloggi predisposti dalla scuola, senza il permesso degli insegnanti e muniti di bombolette spray. I tre ragazzi, liberi da una qualsivoglia supervisione da parte degli insegnanti, hanno deciso di compiere atti vandalici per le vie della città, disegnando svastiche e scrivendo, secondo la stampa austriaca, la sigla “NAP” (Nationalsocialistische Arbeit Partei ).

Ad aggravare la già discutibile decisione dei tre, si aggiunge il fatto che, pochi giorni prima, la loro stessa classe era andata in visita al Campo di sterminio di Dachau.  Andando ad analizzare nel complesso tutti gli eventi  emerge la precisa volontà, da parte dei tre giovani, di inneggiare al regime nazista, senza la minima considerazione del luogo in cui si erano trovati pochi giorni prima e senza rispetto nei confronti delle vittime dell’ olocausto.

Oltre a ciò, lascia molti dubbi anche la pesante dichiarazione del preside dell’Istituto superiore, Vincenzo Maiolo, che, in seguito a diverse contestazioni, ha dichiarato: “Ma andando al sodo possiamo affermare che è una ragazzata che punirò, non ci sono conseguenze giuridiche per nessuno e nessuno dei ragazzi voleva dare chissà quale messaggio. È una bravata giovanile. “

Questa dichiarazione testimonia la mancanza di volontà da parte del Dirigente a condannare questo atto e, di conseguenza, a riconoscere la gravità di tali comportamenti esecrabili. In relazione all’accaduto ha espresso la sua opinione e reazione il coordinatore della Rete degli studenti medi Perugia Luigi Leone Chiapparino che ha dichiarato : “È un atto increscioso ed inaccettabile che infanga il nome della città di Perugia e dei suoi studenti ed è per questo necessario che sia la scuola che le istituzioni lo condannino. Purtroppo la tendenza di questi anni è quella di chiudere un occhio su manifestazioni di questo genere ed è importante dunque impegnarsi per sottrarre terreno di sviluppo ai neofascismi."

Anche il presidente della consulta provinciale degli studenti di Perugia, Giovanni Rende, si è espresso sull’accaduto scrivendo: “Pensare che degli studenti si comportino in questo modo dopo aver visto un campo di sterminio è straziante. Se la scuola non è in grado di prevenire una simile formazione, viene da chiedersi quale sia il suo senso.”

In quanto Rete degli studenti medi Perugia, associazione che ormai da anni lotta contro ogni forma di nazi-fascismo, ci associamo all'Anpi studentesca di perugia e facciamo appello alle istituzioni cittadine affinché il gesto venga condannato in modo appropriato con la fiducia che la scuola italiana sia sempre più in grado di educare e formare i/le giovani cittadini/e in modo che comprendano a pieno i valori democratici e antifascisti espressi dalla nostra costituzione.

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