Piccolo miracolo, otto mesi di calvario: guarisce dalla leucemia mieloide
Da Venezuela era approdato a Perugia per un trapianto definito quasi impossibile. Ma dopo otto mesi di terapie ora è guarito. La festa al Chianelli per il suo ritorno a casa
In Venezuela era dato quasi per spacciato. La malattia era di quelle fulminanti, difficili solo da pensare: lucemia mieloide. Era necessario un trapianto per sperare in una guarigione. Insomma un miracolo. E così Diego Camacio, insieme alla mamma Sheila, si sono messi in cerca di questo miracolo arrivando qui a Perugia al centro di Oncoematologia pediatrica del S.Maria della Misericordia. Vivendo per otto mesi al Centro Chianelli. E nella piccola Umbria, Diego Camacio, il venezuelano, è riuscito a fare un trapianto che gli ha ridato la vita ed ora è pronto a tornare a casa sua da vivo.
IL MEDICO - “ Diego torna in Venezuela perché la sua malattia (una leucemia mieloide ndr)
è stata debellata grazie ad un trapianto da donatore non consanguineo- dichiara il Prof Maurizio Caniglia, Direttore Della S.C. di Oncoematologia del S.Maria Misericordia :- In termini scientifici si chiama Trapianto MUD: nel caso di Diego la donazione di midollo è arrivata da un americano, proveniente da un Centro di ricerca con il quale siamo in stretto collegamento da tanti anni”.
IL CUORE DEL CHIANELLI - Ancora una volta l'ospitalità del residence Chianelli è stata la chiave per salvare una nuova vita: "Non si fa mai l’abitudine alle emozioni belle-osserva Chianelli il fondatore del residence gratuito per tutti - Ogni paziente che torna a casa guarito è motivo di orgoglio perché ribadisce la eccellenza del nostro personale sanitario, della qualità delle nostre terapie. La convenzione con il Venezuela è davvero dietro l’angolo, ma sono oramai due anni che molti pazienti di quel paese vengo a curarsi nel nostro Ospedale e se siamo stati individuati dalla Fondazione di trapianto del midollo del Venezuela è anche per l’assistenza che diamo non solo ai pazienti ma alle loro
famiglie”.
LA FESTA - Alla semplice cerimonia - come ha spiegato l'ufficio stampa - è intervenuto anche il Direttore Generale dell’ Azienda Ospedaliera di Perugia Walter Orlandi:” In situazioni come queste più che le parole sono le opere a dare un senso compiuto all’organizzazione della Clinica del Prof. Caniglia e alla accoglienza che il Comitato Chianelli riesce a dare a questi pazienti che vengono sradicati dal loro paese d’origine per Curarsi nel nostro Ospedale. Ai medici, al personale sanitario della Struttura di Oncoematologia va il nostro ringraziamento. A Franco e Luciana Chianelli ed ai volontari del Residence il merito di offrire quel calore umano di cui pazienti e familiari necessitano per affrontare lunghi mesi di terapia.