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Cronaca

Umbria, terra di santi e di evasori: le 11 truffe scoperte, dalla cartomante milionaria ai furbetti del sisma

La Guardia di Finanza compie oggi 245 anni di impegno a tutela dello Stato e degli italiani onesti. Ecco il bilancio delle super-evasioni scoperte a Perugia, Gubbio, Foligno, Assisi e Città di Castello

La Guardia di Finanza compie 245 anni dalla fondazione del Corpo e nel giorno di festa è stato presentato un bilancio delle attività anti-frode e anti-evasione portate avanti dai militari che operano in provincia di Perugia. Una grande mole di lavoro per i vari Comandi basti pensare, infatti, che sono 3565 gli interventi conclusi tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019, a cui vanno aggiunte 1395 indagini delegate dalla magistratura nello stesso periodo.

L’impegno profuso dai Finanzieri nella lotta al “sommerso d’azienda” ha consentito di individuare 332 soggetti sconosciuti al Fisco e riscontrare un’evasione I.V.A. superiore a 27 milioni di euro. Inoltre, sono stati denunciati 108 datori di lavoro, responsabili di avere impiegato in maniera irregolare, se non completamente “in nero”, 233 lavoratori.

Ecco le 11 evasioni record scoperte dalla Guardia di Finanza

1) Il Gruppo di Perugia ha svelato un’organizzazione criminale operante nel mercato energetico che ha incassato i corrispettivi per le forniture di gas edenergia elettrica erogati a una nutrita clientela, omettendo il pagamento di oltre 20 milioni di euro dovuti sotto forma di accise, I.V.A. e altre imposte. 

2) Scoperta nel capoluogo una cartomante che attraverso un call center, gestito come una vera e propria organizzazione imprenditoriale, ha incassato, in quattro anni, oltre 4 milioni di euro completamente in nero. Per la donna oltre alla denuncia per i reati tributari, è scattato il sequestro di beni per equivalente pari al corrispettivo evaso dalla donna. Alla cartomante è stato contestato inoltre il reato di truffa aggravata per aver minacciato una cliente con dei malefici, avvalendosi dell’intervento di un sedicente mago, al fine di farsi pagare somme per circa 200 mila euro.

3) Scoperta una frode fiscale in cui sono risultate coinvolte una società perugina attiva nel settore della nazionalizzazione e commercializzazione dei polimeri e quattro aziende “cartiere”, prive cioè di struttura produttiva, operativa e logistica, dislocate nel territorio nazionale. Con il sistema della classica “frode carosello” l’azienda perugina ha evaso imposte per oltre 3 milioni di euro. Gli ulteriori sviluppi, che hanno interessato numerosi Paesi comunitari, hanno consentito la ricostruzione di flussi di polimeri nazionalizzati in evasione delle imposte per circa 180 milioni di imponibile con conseguente evasione I.V.A. per un valore di circa 40 milioni di euro.

4) La Compagnia di Foligno ha smascherato un finto ente senza fine di lucro che in realtà svolgeva esclusiva attività commerciale. L’attività ispettiva ha permesso di ricostruire il volume d’affari da sottoporre a tassazione, rilevando e segnalando all’Agenzia delle Entrate maggiori ricavi per oltre 500 mila euro, con un’evasione I.V.A. superiore a 100 mila euro e l’individuazione di un lavoratore in nero.

5) La Compagnia di Spoleto ha individuato 31 persone che, approfittando dello stato di emergenza dichiarato a seguito dei vari terremoti che hanno colpito il territorio umbro nell’agosto e ottobre del 2016, hanno falsamente attestato di risiedere stabilmente ed abitualmente in uno dei Comuni interessati dal sisma, percependo indebitamente circa 175.000 euro di contributi per “l’autonoma sistemazione” erogati dallo Stato a favore delle popolazioni colpite. Uno dei soggetti è stato anche denunciato per aver irregolarmente beneficiato di una soluzione abitativa d’emergenza (SAE) del valore di euro 49.450. Si è provveduto a segnalare i 31 beneficiari alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Perugia per il danno erariale derivante dall’avere fraudolentemente percepito i contributi ed è stato chiesto all’Autorità Giudiziaria il sequestro preventivo per equivalente di beni e disponibilità finanziarie per il corrispondente importo. 

6) La Tenenza di Città di Castello, nell’ambito di un’attività di polizia economico- finanziaria, ha concluso una verifica fiscale nei confronti di una società di capitali operante nel settore del commercio all’ingrosso di calzature, risultata essere evasore totale per gli anni d’imposta 2015 e 2016. Accertata una evasione di oltre 1 milione e mezzo di euro. 

7) Sempre i militari di Città di Castello hanno effettuato una ispezione nei confronti di una country house di lusso dove era stato organizzato un matrimonio di due cittadini stranieri. I Finanzieri hanno identificato 12 dipendenti tra cuochi, camerieri e altro personale utilizzato per la conduzione della struttura, gestita da una società con sede a  Roma. Al termine dei controlli di rito, 7 dipendenti sono risultati completamente in nero, pertanto è stata immediatamente inviata una segnalazione all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che ha successivamente applicato la misura della sospensione dell’attività. Il responsabile della società romana si è visto applicare anche una sanzione di un valore compreso tra 10 mila e 21 mila euro.

8) A Città di Castello da un controllo nei confronti di una rivendita di “sigarette elettroniche” del tifernate è stata riscontrata la presenza di consistenti quantità di liquidi sprovvisti delle autorizzazioni rilasciate dall’Agenzia dei Monopoli. Il titolare della rivendita è stato denunciato e è stato multato per 22mila euro. 

9) La Tenenza di Gubbio, nell’ambito di un’operazione di servizio denominata “Lux”, sull'erogazioni di pensioni estere di origine lussemburghese, ha individuato 84 soggetti residenti in Italia (63 evasori totali e 21 paratotali) che non hanno indicato in dichiarazione la pensione estera percepita, sottraendola a tassazione nel territorio nazionale.

10) La Guardia di Finanza di Gubbio ha scoperto 7 società “cartiere” e 4 società “filtro” che hanno acquistato ingenti quantitativi di pneumatici attraverso una società lussemburghese, gestita da un cittadino italiano residente a Gualdo Tadino, il quale ha rifornito tramite un complesso sistema 11 rivenditori finali, uno dei quali in Fossato di Vico, terminale territoriale della frode. È stata avanzata la proposta di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, per somme pari a euro 4.839.280,07.

11) La Tenenza di Todi ha scoperto una evasione dell’I.V.A. e delle Imposte Dirette da parte di una società operante nel settore dell’installazione di impianti elettrici e della costruzione di edifici per complessivi 9 milioni di euro e un’imposta sul valore aggiunto evasa per quasi 4 milioni di euro. I due amministratori della società, succedutisi nel tempo, sono stati deferiti alla  Procura di Spoleto per i reati di omessa e infedele dichiarazione. A garanzia del credito erariale è stato eseguito un sequestro preventivo per equivalente di cinque autoveicoli,  tre saldi di conto corrente bancario e diverse quote di partecipazione societaria.

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