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Cronaca Gualdo Tadino

Povera Umbria, Non ha lavoro e mangia dai cassonetti: e chiede persino scusa

Il 15 gennaio scorso con un semplice bigliettino lasciato vicino ad un bar, un uomo - italiano - ha chiesto scusa per il disagio che lascia di tanto rovistando nei cassonetti per mangiare...

Gualdo Tadino è una delle città simbolo di questa crisi economica che forse viene nascosta o sottovalutata dalle istituzione umbre e nazionali. Qui ha chiuso i battenti la più grande industria della Provincia di Perugia: Antonio Merloni. Qui si viveva di edilizia: ora gli artigiani hanno chiuso la partita iva, hanno i furgoni bloccati e non hanno più neanche i magazzini perchè non hanno soldi per pagare affitti. Qui c'era la ceramica: fabbriche ore ridotte a mono-aziende in fatto di occupazione.

Gualdo Tadino è al collasso molto di più di tanti centri umbri più pubblicizzati. E a Gualdo Tadino, il giorno del Patrono - il Beato Angelo - è fiorito oltre che il biancospino anche un biglietto lasciato vicino ad un bar. Scritto in italiano corretto, scritto probabilmente da uno dei tanti gualdesi che hanno perso il lavoro e avanti con gli anni non riescono a ritrovarlo. "Scusate se ogni tanto - ha riportato la trascrizione Corriere dell'Umbria - prendo la vostra spazzatura ma non ho un lavoro e ogni tanto trovo qualche panino e pizzetta da mangiare. Non faccio niente di male. Scusate ancora ma non lo faccio per male, ma per fame".

Qui a Gualdo Tadino ci sono più centri commerciali che speranze. Qui a Gualdo Tadino si fa spesa anche nei cassonetti dei bar. Qui chi è disperato chiede scusa perchè sapeva che da qualche tempo nel bar del Quartiere Biancospino ci si interrogava su chi potesse fare quei dispetti rovistando nella spazzatura. Ora clienti e proprietari vogliono aiutarlo: vogliono dare una mano a questa persona dignitosa ma affamata. 

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