Una denuncia, un fascicolo di indagine aperto dalla Procura della Repubblica, ispezioni su Pc e cellulare e un'accusa pesante quella di aver cercato di adescare una ragazzina minorenne. Sotto indagine c'è un brigadiere dell'Arma dei Carabinieri che opera in Alta Umbria ed è residente a Gualdo Tadino. 

Le indagini sono ancora in corso tanto è vero che il sottufficiale ha continuato a svolgere in questo periodo regolarmente il proprio servizio e non è stato sospeso, almeno per il momento. La voce girava da alcune settimane ma non c'erano delle certezze. 

Il riserbo è massimo da parte dell'Arma e della Procura ma da quando si apprende il militare avrebbe tentato di avere degli approcci con la minorenne. Il condizionale però è d'obbligo perchè se ci fossero stati da subito elementi certi - come ribadito a Perugiatoday.it dall'Arma - sarebbero stati presi immediatamente provvedimenti a secondo della gravità dei fatti accertati. Da qui le indagini in corso. Il militare ha sempre respinto qualsiasi accuse e può vantare uno stato di servizio immacolato. 

Dunque è tutto da decifrare e non si esclude neanche l'innocenza dello stesso carabiniere ora finito nella bufera mediatica e delle voci di paese. Sul caso sta indagando la Compagnia di Perugia e non quella di Gubbio. Il motivo è semplice: i genitori della minorenne si sono recati nel capoluogo per sporgere denuncia. Insomma, una storia complicata, difficile e il cui finale non è ancora scritto.