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Cronaca

Nomine & Poltrone - Il potente sindacato dei pensionati della Cgil (45mila iscritti) ha scelto il suo leader

Graziano Massoli è stato confermato alla guida dello Spi Cgil di Perugia, il sindacato delle pensionate e dei pensionati che conta sul territorio provinciale oltre 45mila iscritti. La rielezione nel ruolo di segretario generale è avvenuta al termine del congresso della categoria che si è svolto presso il centro sociale “L’Incontro” di Castiglione del Lago e al quale hanno partecipato, tra gli altri, Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, Maria Rita Paggio, segretaria generale dello Spi Cgil dell’Umbria e Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria. Massoli ha ottenuto 40 voti favorevoli, 16 contrari e 3 schede bianche.  

“A fronte dell’invecchiamento progressivo della popolazione non è più rinviabile l’elaborazione di una proposta complessiva di riorganizzazione e rilancio del nostro welfare e la ripresa di un confronto che affronti certamente il problema di chi deve andare in pensione, superando la Monti-Fornero, dei giovani, dei precari e delle donne, ma anche di chi in pensione c’è già e vede continuamente eroso il suo potere d’acquisto, mentre ancora gravano sulla previdenza costi che dovrebbero essere a carico della fiscalità generale”.

Tra le richieste centrali per lo Spi ci sono l’incremento dei fondi per la non autosufficienza (positiva in tale direzione la firma dell’accordo sul Prina), un intervento efficace sulle liste d’attesa in sanità e l’implementazione di un sistema di assistenza residenziale e semiresidenziale adeguato. C’è poi il tema, importante, dell’invecchiamento attivo, sul quale, ha detto Massoli, “chiediamo un rafforzamento della legge regionale, con la previsione di nuove risorse per renderla effettiva”. E lo strumento principe per ottenere avanzamenti in queste materie è la contrattazione sociale e sociosanitaria: “Dobbiamo rilanciarla, verso la Regione e sui territori - ha concluso Massoli - insieme a tutta la Cgil, con il contributo di Auser e del terzo settore, nei confronti delle due Asl della provincia di Perugia, degli ambiti sociali e dei comuni. Insomma, dobbiamo fare proposte, conquistare tavoli di trattativa e arrivare ad accordi con le nostre controparti, senza mettere da parte, quando servisse, la mobilitazione”. 
 

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