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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Foligno

Sogna scarafaggi e animali a pezzi, il mostro di Foligno uccide ancora nei suoi incubi

Sono agghiaccianti le lettere che Luigi Chiatti, il mostro di Foligno, scrive all'ex compagno di cella, pubblicate in esclusiva dal settimanale "Oggi". Ecco alcuni estratti

Scrive all’ex compagno di cella, raccontando i suoi sogni. È questo uno dei passatempi di Luigi Chiatti. Il “mostro di Foligno” che sconvolse l’Italia dopo aver ucciso senza pietà Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci. Il primo di 4 e il secondo di 13 anni. Incubi che si susseguono e che hanno come unico filo conduttore la violenza. L’uomo, arrestato nel 1993, è ormai da 21 anni in carcere, dove sta scontando l’ergastolo di 30, dopo la sentenza definita della Cassazione, arrivata nel 1997. Le lettere pubblicate in esclusiva dal settimanale “Oggi” sono a dir poco agghiaccianti.   

“Vedo un bambino di sei-sette anni – si legge - esce da un edificio sotto la pioggia, corre in pigiama leggero, la via che percorre mi dà la sensazione che sia quella dove c'è l'ingresso dell'ambulatorio di mio padre a Foligno ad un certo punto lo vedo in un vicolo cieco di un centro storico di città, ha accanto a terra un enorme (quasi come lui) pezzo di pane spezzato e scavato dalla mollica, la punta di un filone di pane, lo mangia spezzando dei pezzi... c'è credo anche un altro bambino, lì si sente al sicuro”.

Questo solo un piccolo estratto di una delle lettere. Poi il sogno in cui racconta di "armeggiare di nascosto con un dito di mano intero distaccato, tagliato di netto. Non si vedono perdite di sangue... è come fosse irrorato di sangue. Mi diverto, lo prendo e lo attacco per pressione tra le dita". 

Ma nelle lettere compaiono scarafaggi rossi, animali scuoiati, lessati e cotti da fare a pezzi con le mani, ma anche mucche “da tagliare con le forbicine della Chicco”. A Chiatti venne riconosciuta la seminfermità mentale, ma quello che tutti ricordano come un ragazzo e che adesso è un uomo, dovrebbe uscire dal carcere di Prato, dove ha contatti con gli altri detenuto, il 19 ottobre del 2015, anche se potrebbe essere ricoverato in un ospedale psichiatrico giudiziale, qualora venisse ritenuto pericoloso. 

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