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Cronaca Centro Storico / Piazza IV Novembre, 1

Perugia città aperta: celebrata la "Giornata della cultura senza frontiere"

Evento speciale: Comune, Prefettura e Università per Stranieri insieme contro le violenze e la discriminazione

Una giornata speciale, il cui spirito però rientra nell’“ordinario” sentire della città e di tutti i perugini. “Giornata della cultura senza frontiere”, celebrata con grande concorso di giovani. A far capo da piazza Grimana, dove autorità del mondo della cultura e delle Istituzioni (Rettore della Stranieri, vicesindaco, prefetto) usano parole di saggezza e conciliazione, facendo appello al vero senso della parola “cultura” che significa convivenza e reciproco apprezzamento di stili di vita. Ben oltre il ristretto significato di nozione libresca, ma intesa come lezione di vita, modo di stare al mondo.

E Perugia – si ribadisce sulle scalette della Sala dei Notari – continua a sentire come proprie le parole guida di Aldo Capitini: nonviolenza, nonmenzogna, mitezza (anche se la terza parole guida è noncollaborazione). Scritte unite, s’intende. In quanto nonviolenza non è solo il contrario o la semplice negazione della violenza, ma valore positivo e propositivo.

Festa grande in piazza Grande. In nome della civile convivenza, della tolleranza, del pacifismo “persuaso”, tanto per usare ancora un termine di Carlo Michelstaedter, fatto proprio da Capitini e da Walter Binni.

E cori con “Imagine”, diretta-accompagnata dal Maestro Alberto Bustos e cantata da studenti multicolori. Come multicolori sono i palloncini lanciati verso il cielo. In una radiosa giornata di sole e di poesia. Mentre, con l’acceso cromatismo dei palloncini, volano alte le speranze dei giovani di oggi… e di quelli di ieri. Senza barriere, senza pregiudizi.

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