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Cronaca

Il Personaggio - Giorgio, il macellaio perugino che incantò la principessa di Norvegia

Giorgio Caporalini, macellaio perugino con la più alta professionalità al mondo di affettatore di prosciutto. Giorgio è un portento, tanto da aver ammaliato la principessa di Norvegia che restò incantata dalla sua abilità

Giorgio Caporalini, macellaio perugino con la più alta professionalità al mondo di affettatore di prosciutto. Giorgio è un portento, tanto da aver ammaliato la principessa di Norvegia che restò incantata dalla sua abilità. Difatti Caporalini fu il primo promotore di salumi, andato a diffondere  i nostri prodotti in Norvegia per la ditta Renzini.

Racconta: “Una sera il nostro rappresentante mi dice ‘andiamo a mangiare da Mimmo il calabrese’. Questo gourmet usava il nostro prosciutto e il tavolo vicino al nostro era prenotato per sei persone”. “Poco dopo – racconta – gli ospiti arrivano: si trattava della principessa con i suoi amici. Allora mi sono alzato e le ho affettato prosciutto per tutti con grande successo”.

“A proposito di Mimmo – aggiunge – quando si dice il destino! Era un ragazzo che avevo conosciuto in un centro commerciale sulla Varesina a Turate, disperato e senza un soldo. Me lo sono ritrovato in Norvegia con questo localino proprio fuori alla villa reale”.Dice Giorgio: “Mi hanno messo sulle copertine della fiera di Stoccarda e Utrecht in Olanda”.

Giorgio, anche se in pensione, esercita per tenersi in allenamento. Spesso, alla pro Ponte di Via Tramontani, lo si vede all’opera, circondato da avventori in paziente attesa. Ma da aspettare c’è poco, perché Giorgio è in grado di affettare un intero prosciutto in meno di un’ora. Ogni tanto lo chiamano a Norcia e qua e là ad esibirsi. E nessuno resta deluso.

Racconta: “Sono stato a Vienna, Parigi, Utrecht, Stoccarda, in Lussemburgo. In Italia ho lavorato in Calabria e in Sicilia, come in Piemonte e Lombardia”. Qualche anno fa aveva aperto un circoletto, riservato agli amici, chiamato “La pregiutteria de Monte Malbe”. Ci andavamo con un gruppo che comprendeva, tra gli altri, lo storico regista Rai Gino Goti e l’indimenticabile Pasquale Lucertini, che letteralmente lo adorava. Amava ripetere: “Come Giorgio nn’arnàscon piùe!”. Da Giorgio si mangiava, si parlava d’Europa e di mondo, come della Perugia di una volta. Ci si sentiva a casa. 

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