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Cronaca Giano dell'Umbria

Giano, bimbo di 3 anni ucciso da colpo partito dalla pistola del padre: la ricostuzione

Il punto sulla terribile tragedia che ha sconvolto una famiglia di Montecchio a Giano dell'Umbria. La ricostruzione raccolta dall'Arma. Un dubbio atroce: perchè l'arma aveva il colpo in canna?

I capelli biondi, ricci e angelici, li aveva "ereditati" dalla mamma tedesca. La vivacità invece era tipica dei bambini che hanno grandi spazi per correre in mezza la natura della bellissima campagna di Giano dell'Umbria. Purtroppo però a soli 3 anni, questo piccolo angelo biondo, ha dovuto lasciare la sua casa,la sua vita: un colpo di arma da fuoco ieri sera - 3 novembre - lo ha strappato alla suo futuro.

Forse, secondo la prima ricostruzione dei Carabinieri di Spoleto, tutta colpa di un tragico incidente mentre maneggiava una pistola regolarmente registrata che era di proprietà del padre; una guardia giurata originario di Terni.

Un incidente, confermato anche dalle testimonianze del padre e della madre (sconvolti), che ora dovrà essere anche controprovato: prima l'autopsia, poi il confronto con il racconto dei genitori. In quella casa c'erano anche le due sorelline - di 4 e 8 anni - della povera vittima, che sono state costrette a conoscere così prematuramente il dolore,il sangue e la morte. 
 
LA RICOSTRUZIONE La Guardia Giurata - intorno alle 19-19,30 - aveva tolto da una cassetta "segreta" l'arma di ordinanza, preparando anche la divisa e tutto l'occorrente per svolgere il suo lavoro. Il tutto all'interno di un piccolo stanzino al secondo piano della casa di campagna nella frazione di Montecchio di Giano dell'Umbria. Poi, per motivi ancora da confermare, si è recato al piano di sotto dove la famiglia si apprestava a consumare la cena. Ma mentre l'uomo scendeva, il piccolo saliva le scale per andare al bagno.
 
Tutto normale. Tutto come sempre. Ma la pistola era lì in quello stanzino maledetto con la luce accesa che ha attirato la curiosità della vittima. E' entrato - secondo il racconto dei genitori - ha visto l'arma e come se fosse un giocattolo come tanti ha incominciato a toccarla, impugnarla. Il colpo sarebbe partito accidentalmente - ma il tutto dovrà essere verificato con le analisi effettuate dai militari di Spoleto non si può ancora escludere che il colpo sia partito da altri verso il bambino - ed ha colpito il bambino al volto. I genitori immediatamente sono saliti al piano superiore ma non c'era niente da fare. Come hanno anche dovuto constatare anche i sanitari del 118. 
 
L'ARMA La pistola posta sotto sequestro dai Carabinieri è una calibro 7.65; si tratta di una delle armi "corte" tra le più diffuse e vendute sul mercato delle semi-automatiche. Secondo gli esperti, tra le caratteristiche ci sarebbe anche quella della grande sensibilità del grilletto. Resta però da capire come mai, una guardia giurata, avesse il colpo in canna prima ancora di una fase di controllo di un'area o di una attività.
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