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Cronaca Gualdo Tadino

Da spacciatore a ladro di manoscritti rari: il bottino abbandonato in un palazzo disabitato

Nella mattinata odierna si svolgerà il rito direttissimo per giudicare il reato di spaccio di stupefacenti attribuito al cittadino italiano di origine magrebina

L'episodio risale all'8 maggio scorso, quando alcune persone si sono introdotte nel comando della Polizia Municipale di Gualdo Tadino riuscendo senza problemi a rubare due pistole complete di munizioni, due importanti manoscritti dal valore inestimabile, monete antiche e denaro contante.

L'indagine era scattata immediatamente subito dopo l'episodio. A mettersi sulle tracce dei ladri i carabinieri di Gualdo Tadino e del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Gubbio. A fare la differenza nell'indagine la preziosa informazione raccolta dai militari dell’Arma che sempre presenti sul territorio e sempre più prossimi al cittadino hanno avuto la capacità di svilupparla e di individuare i possibili autori del fatto.

Dopo giorni di pedinamenti è emerso che l'autore del fatto era uno spacciatore di sostanze stupefacenti del tipo hascisc. Sorpreso a spacciare in pieno centro storico ad un 23enne gualdese, segnalato per questo alla locale prefettura, veniva tratto in arresto e perquisito sia personalmente che nei vari luoghi nella sua disponibilità.

Proprio in questa fase i carabinieri recuperavano, occultato in un palazzo disabitato, non troppo distante dal centro di Gualdo Tadino, tutto quanto rubato nella famosa notte dell’8 maggio. Fortunatamente tutto il materiale recuperato è integro ed in ottimo stato di conservazione.

Nella mattinata odierna si svolgerà il rito direttissimo per giudicare il reato di spaccio di stupefacenti attribuito al cittadino italiano di origine magrebina nei confronti del quale contestualmente vengono svolte indagini per definire il suo reale ruolo in ordine al furto.


 


 


 

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