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Cronaca

Furti e scrocconi tra gli scaffali dei supermercati: i frutti del Coronavirus e della crisi economica

Il fenomeno del taccheggio non è mai diminuito, ma cresce il numero di prodotti alimentari consumati prima di arrivare alla cassa e non pagati. Il parmigiano è l'alimento più rubato

Il parmigiano è ancora il prodotto alimentare più rubato, seguito da lamette da barba, cartucce per stampanti e prodotti cosmetici. È questa la classifica dei furti nei supermercati, con sottrazioni che raggiungono il valore del 9 per cento del prodotto venduto.

In questa speciale classifica, dietro il parmigiano, si classifica la carne con il 5.5 per cento delle perdite, seguita da vini e superalcolici (2 per cento). Tra i prodotti più frequentemente rubati ci sono anche abbigliamento femminile (1.8 per cento), prodotti cosmetici e profumi (6 per cento), lamette da barba e prodotti per la pelle (20 per cento), videogame, lettori mp3, televisori, cellulari e software (6.8 per cento). L'8 per cento di chi ruba, inoltre, si presenta alla cassa per pagare altra merce.

In questo ultimo periodo, contrassegnato dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica, però, è emerso un altro fenomeno, non nuovo, ma meno preponderante in passato: il consumo di generi alimentari all’interno del supermercato, abbandonando le buste di merendine o di pizze tra gli scaffali.

“Ultimamente abbiamo notato che tra i clienti dei supermercati ci sono molti anziani in difficoltà, persone in cassa integrazione, ma che non hanno ricevuto ancora la prima mensilità – racconta Aldo Modena della Sis investigazioni che fornisce personale per la vigilanza e la sicurezza – Molte persone consumano prodotti alimentari e non li pagano. Troviamo gli scarti infilati tra i bancali e gli scaffali”. Quindi pacchi di merendine e biscotti aperti, prodotti presi la banco dei freschi, consumati di nascosto e le confezioni buttate tra altri prodotti sugli scaffali. “Prima il furto o il tentativo riguardavano beni futili, alcolici. Adesso un 30% di persone sorprese a rubare o a mangiare nel supermercato si giustifica dicendo che non può pagare, che non ha soldi. Nel nostro lavoro notiamo che molte persone mostrano segni di depressione, di paura per quello che sta accadendo”.

Le denunce ci sono, quindi, anche se in misura stabile, forse perché i responsabili dei supermercati cercano di far pagare la merce e risolvere la questione senza mettere di mezzo il tribunale. Dove fino a prima della chiusura imposta, comunque, si celebravano processi per furti di fette biscottate, caramelle, sallumi, mele, carne, magliette e intimo, alcolici e yogurt. L'utilizzo di sistemi antitaccheggio, particolari dispositivi che vengono attaccati alla merce per scoraggiare i ladri o rendere loro la vita difficile, ha fatto diminuire il numero di furti, ma il dato rimane ancora alto. Nei capi di abbigliamento, talvolta sono fissate delle pinze a inchiostro indelebile che vengono aperte alla cassa. Solo le cassiere possiedono lo strumento capace di aprire correttamente questo dispositivo; se si prova ad aprirlo senza questo strumento, l'inchiostro fuoriesce, macchiando il tessuto. In molti riescono a non far scattare l'allarme con diversi metodi.

“I furti di prodotti non alimentari proseguono: canotte, spazzolini, dentifrici, rossetti, profumi – dice un’operatrice della sicurezza a Perugia che preferisce rimanere anonima – I metodi per occultare la merce sono tanti: nella borsa, nelle tasche della giacca, mi è capitato anche di trovare un libro, ma anche nelle casse dell’acqua, in mezzo alle bottiglie, oppure nelle buste della spesa, quelle che ci si porta da casa. Le lasciano nel carrello, schiacciate, ma dentro ci sonoi prodotti rubati. E se ci accorgiamo fanno finta di cadere dalle nuvole: mi sono dimenticato”.

Italiani, soprattutto, anziani. In un turno di sei ore capita di fermare 4 persone in un singolo supermercato. “Rossetti, profumi, piccoli oggetti – prosegue l’operatrice – Spesso troviamo prodotti nascosti nel carrello, negli angoli ciechi dei cassieri che da seduti non hanno la visuale piena. Quanto ai prodotti alimentari il formaggio è sempre in cima alla lista. Recentemente abbiamo iniziato a trovare tra gli scaffali anche gli scarti di prodotti consumati all’interno del supermercato”.

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