rotate-mobile
Cronaca

Furti e sicurezza in Umbria, il Procuratore Fausto Cardella stila un bilancio e dà consigli su come (auto)difendersi

Cardella ribadisce però, con i dati, che a Perugia e in Umbria si è sempre più sicuri rispetto al passato. "E' difficile catturare i ladri sul fatto: ma a volto per fortuna accade". E fa autocritica sul ritorno in libertà a tempo di record dei ladri arrestati...

Furti, ancora furti sempre i furti. Da Perugia all'ultimo comune della provincia: l'incubo è quello dei ladri. Troppe le case passate al setaccio, anche per pochi spiccioli (ma molti danni). Accadevano anche in passato? Sì, ma forse era più facile risalire al balordo locale. Oggi anche i furti sono global, criminali che non hanno neanche un minimo di legame con i territori presi di mira. Furti poi ai tempi dei social (amplificati e utilizzati anche come strumentalizzazioni politiche o commerciali). Che arrivano veloci nelle case di tutti grazie al nuovo giornalismo via internet e quindi destano ancora più timore, rispetto alla decantazione delle 24 ore della carta stampata. Furti, che incubo! Un tema trattato, insieme a quello cronico della comunicazione per non creale allarmismo, anche nell'ultimo convegno del sindacato di Polizia il Siulp che ha chiamato alla Stranieri i massimi vertici delle istituzioni sicurezza e politica della nostra Umbria. 

Come sempre tra le menti più lucide e più oneste, intellettualmente parlando, spicca il Procuratore Generale Fausto Cardella, uno degli allievi dell'antimafia firmata Falcone-Borsellino.  La cui analisi è importante ai fine della discussione sulla percezione della sicurezza in Umbria da alimentare nelle famiglie e nei territori.

Procuratore Cardella, togliendo ipocrisie e falsi miti, qual è il livello criminale che siete costretti a fronteggiare tutti i giorni a Perugia? Qualcosa è cambiato in meglio o in peggio rispetto al burrascoso passato? "E' innegabile che c'è una importante insicurezza percepita tra i cittadini. Ma le dico, anche dopo aver raccolto tutti i dati da presentare all'apertura dell'anno giudiziario, che questo sentimento non è giustificabile dalle statistiche. C'è un calo dei reati a Perugia e in Umbria e tutto questo va in controtendenza rispetto alla percezione di insicurezza registrata. Persino i dati sulla droga rispetto al ribasso sono fortemente al ribasso. Ma questo non vuol dire non occuparsene più. Anzi dobbiamo lavorare di più per fare in modo che il fenomeno non si alimenti di nuovo".

E innegabile che a questo clima di insicurezza gioca molto a favore il fenomeno dei furti in abitazione. Se ne registrano a decine a Perugia e provincia. E' forse il reato che ci fa più indignare di tutti? "Ci fa indignare - e forse è un termine poco forte rispetto alla realtà - perchè mentre un omicidio per mafia ci sembra qualcosa che non ci tocca da vicino, i furti ci riguardano tutti e tutti siamo nel mirino. Una volta in una comunità rurale era più facile individuare il colpevole e prendere provvedimenti. Oggi in molti casi arrivano da fuori e non hanno un legame con il territorio. E' difficile, veramente difficile, bloccarli ma devo dire con orgoglio che qualche volta ci si riesce".

In base alla sua esperienza come può il cittadino difendersi dall'ondata de furti? "Intanto bisogna essere chiari: non c'è nessun rimedio che sconfigga definitivamente la piaga dei furti. Per certi versi siamo costretti a convivere con questa tipologia di reati. Penso però alle grate - non certamente belle da vedere - per proteggere dalle spaccate le vetrine dei negozi. Penso anche alla sorveglianza anti-intrusione. Ed è fondamentale la collaborazione dei cittadini a segnalare movimenti e rumori strani nel proprio quartiere. Non serve una difesa armata ma una auto-difesa tecnologia e anti-intrusione". 

Le faccio una domanda che potrebbe aver un chiaro sapore populista: ma come si fa a sentirsi sicuri se spacciatori, ladri e stalker una volta arrestati vengono rimessi in libertà dai nostri tribunali nel  giro di 24 ore? "Questo purtroppo è vero. I limiti sono sotto gli occhi di tutti ma ci vorrebbe un approfondimento ampio,  Va detto che questa situazione coinvolge tanti a livelli superiori"

Infine, Procuratore ma secodo lei quanto è credibile che in Umbria il senso di insicurezza passa attaverso un certo modo di fare informazione o comunicazione. Insomma colpa dei giornalisti? "Dal mio osservatorio non vedo in Umbria organi di stampa sleali o scorretti, certo ci sono lalcune sbavature che spesso compromettono il clima ma ci stanno tutte. Bisogna strare un po' attenti ai titoli per evitare un clima esasperato. Faccio un  esempio: scrivere che ieri notte ci sono stati 4 furti a Perugia..è corretto. Scrivere invece raid notturni, scorribande, razzie... indica uno strapotere di bande organizzate e quindi stravolge il reale".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Furti e sicurezza in Umbria, il Procuratore Fausto Cardella stila un bilancio e dà consigli su come (auto)difendersi

PerugiaToday è in caricamento