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Cronaca

Furti, rapine e droga a Perugia, uno dei boss della banda era un poliziotto: condannato

Droga da Napoli a Perugia grazie ai contatti con i clan camorristici a cadenza di chili ogni settimana e ancora rapine, estorsioni, riciclaggio. Accolte le richieste di patteggiamento, due rinviati a giudizio

Droga da Napoli a Perugia grazie ai contatti con i clan camorristici a cadenza quasi settimanale e ancora rapine, estorsioni, riciclaggio. Una operazione, quella che nel settembre scorso portò all’esecuzione di otto misure cautelari a carico di un ex poliziotto della stradale, di un imprenditore e di altri sette coinvolti a vario titolo nell’inchiesta della squadra mobile di Perugia, che era riuscita a scoperchiare il vaso di pandora su un giro di traffici illeciti, complicità e soldi facili.

Questa mattina il gip Carla Giangamboni ha accolto le richieste di patteggiamento a carico di otto persone: l’ex poliziotto in forza alla stradale , Stefano Moschini, è stato condannato a tre anni e sei mesi, Alessandro Minciotti l’ex imprenditore a tre anni e 4 mesi, Orazio Bavastrelli a tre anni e dieci mesi, Francesco Siciliano a a due anni e sei mesi, Ciro Siciliano a 3 anni e dieci mesi. Gli altri patteggiamenti vanno da 10 mesi a quasi due anni per le "trasportatrici" della droga e un anno e dieci mesi a uno dei complici. Alti due sono stati invece rinviati a giudizio in seno alla scelta del rito ordinario.

Secondo quanto ricostruito la banda, grazie alla complicità di un vigilantes, avrebbe rubato denaro che un istituto di vigilanza privata prelevava da grandi supermercati e bancomat, in particolare, sarebbero stati asportati due plichi prelevati nei supermercati di Lidl e Eurospin di Castiglione del Lago contenenti circa 80mila euro. Per questi fatti, nel mirino della procura erano finiti l'ex poliziotto, l'ex imprenditore e un 26enne brasiliano, Pablo Wagner Maia Campos. Quest'ultimo in particolare secondo le indagini avrebbe avuto il ruolo di collaboratore nella fase di preparazione del colpo, avendo provveduto a fare duplicazione delle chiavi di apertura dell'autovettura della vigilanza umbra per rubare i plichi, di un altro (tentato colpo) a Perugia tra maggio e giugno 2016, ai danni dello sportello bancomat del centro commerciale Emisfero. 

Da Napoli sarebbero stati inoltre trasportati importanti quantitativi di hashish per provvedere a rifornire il capoluogo umbro. Una vicenda inquietante, fatta di estorsioni, riciclaggio di denaro, e di complicità. L'ex imprenditore,avrebbe finanziato i carichi di sostanza stupefacente da Napoli a Perugia. E proprio lui, ex socio di un locale insieme al brasiliano (che avrebbe addirittura finto un rapimento per sfuggire ai debiti della gang) sarebbe finito nelle mire di tre napoletani (finiti agli arresti domiciliari), che - al fine di recuperare la droga consegnata il 22 ottobre 2016 a Minciotti che ne avrebbe curato il trasporto anche per conto di Campos Wagner Paolo (il ragazzo brasiliano, ndr) - sarebbe stato minacciato e costretto a salire in auto, colpito alla testa e al corpo, per poi, infine, portagli via l’auto e trasportarla fino a Napoli per utilizzarla, secondo la procura, come forma di garanzia per la riscossione della somma o per la restituzione della sostanza stupefacente.

Gli avvocati difensori sono, tra gli altri: Alessandro Vesi, Barbara Romoli, Donatella Panzarola, Sebastiano Fusco, Riccardo Cafaro, Carlo Pacelli, Oscar Ucelli.

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