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Cronaca Ramazzano

Funerali Luca Rosi Perugia, in tanti a Ramazzano per l'ultimo saluto

I funerali di Luca Rosi alla presenza di centinaia di persone e delle autorità locali più importanti. Le parole struggenti del vescovo di Perugia, Monsignor Bassetti e la rabbia della comunità di Ramazzano

I funerali di Luca Rosi, il 38enne ucciso venerdì scorso durante un tentativo di rapina sfociato nel sangue, sono inziati alle ore 15, al CVA di Ramazzano, completamente gremito, con la celebrazione della messa da parte dell'arcivescovo di Perugia, Mons. Gualtiero Bassetti.

Il feretro del giovane perugino è stato scortato dalla compagna Mary, distrutta dal dolore, dal padre Bruno e dalla madre Ivana, mentre sulla bara chiara è stata posizionata una maglietta della Juventus, del Barcellona e del Ramazzano calcio, del quale c'è una nutrita rappresentanza. Grande dignità e compostezza da parte dei genitori, con la mamma che non trattiene le lacrime e il papà che prova inutilmente a consolarla per la perdita più grande: un figlio.

La cerimonia solenne si apre con il saluto commosso di un amico di Luca, che ha ricordato il ragazzo come una persona buona e un vero amante dello sport. Passione che aveva comprovato con la collaborazione nella costruzione dei campi da volley e basket nella frazione perugina di Ramazzano. Il giovane ricorda Luca, anche come un uomo che ci teneva al proprio aspetto fisico, anche alla soglia dei 40 anni: "Ora spero che in Paradiso tu possa essere l'allenatore della formazione celeste"; ha riferito commosso.

Funerali Luca Rosi a Ramazzano - Foto N. Bossi

Dopo il commosso ricordo dell'amico, la funzione prosegue con le parole di Bassetti che richiamo il passo biblico di Caino e Abele. La messa riserva dei momenti di commozione quando l'arcivescovo rivolge un appello ai banditi affinchè si costituiscano alle autorità, che stanno effettuando le indagini a ritmo serrato e potrebbero considerare anche l'ipotesi lanciata da Chi l'ha visto? sull'evaso di Regina Coeli, "occhi di ghiaccio".

Bassetti paragona il gesto eroico di Luca Rosi al grido di aiuto di Abele, nella Bibbia, invocando l'aiuto della Madonna sulla comunità di Ramazzano che oggi ha paura dopo quello che è successo.

Timore perchè la gente non ha potuto fare altro che assistere impotente, quasi da spettatori, ad un crimine che si è consumato in cun contesto domestico che deve essere il teatro di pace e fratellanza ed invece è diventato lo scenario di un efferato delitto:  "E' inevitabile il senso di sdegno, che si unisce al senso di impotenza e di paura. Siamo sconvolti, per questo brutale assassinio, per queste incursioni di violenza nei nostri ambienti per loro natura pacifici e solidali. Violenza improvvisa e inattesa, ma forse favorita da quel degrado morale e sociale che sta devastando la nostra civilta', aggredendo le coscienze dei più fragili e rendendo tutti insicuri e a rischio".

Così il vescovo Bassetti, durante lo scambio del segno di pace, si è rivolto alle autorità per dargli forza nelle ricerche della banda che ha sconvolto la tranquilla oasi perugina. Oggi, ricordiamo che il sindaco Boccali ha proclamato il lutto cittadino.

Alla fine grande e lungo applauso prima dell'intervento del parroco di Ramazzano, Don Mariano che insieme alla famiglia ha ringraziato tutti per l'affetto dimostrato che dimostra quanto Luca abbia fatto di buono nella sua breve vita.

La folla ha lasciato la commemorazione in ricordo di Luca con la convinzione che non si deve dimenticare. Perchè tutti vogliono giustizia per Luca, la sua compagna, il padre Bruno e la moglie e per tutta una comunità che ha abbassato le saracinesche di negozi e attività per lanciare un segnale forte ai Carabinieri e ai magistrati: dovete prenderli e condannare. Il sacrificio di Luca non deve essere vano. L'area nord, riunita nel Cva di Ramazzano, si sente finalmente più forte, meno vulnerabile dopo la tragedia che aveva sconvolto tutti perchè poteva capitare a tutti quella tragica notte. 

La parola giustizia è stata quella più fortemente condivisa dalla folla presente ai funerali di Rosi. Nessuno al momento accenna al perdono ai banditi. Prima come ha ribadito il Vescovo Bassetti: "vi dovete convertire". Poi spetterà alla misericordia di Dio se infondere il perdono ad una famiglia orfana di un figlio, fratello...di un futuro. 

I flash dei fotografi e delle telecamere si sono anche adagiati a lungo sul nipote di Bruno Rosi, padre di Luca, che era in prima fila nella sua tuta nera da calciatore - omaggio alla passione per lo zio scomparso - e che ha vissuto l'esperienza della rapina e degli spari. Era tranquillo, spaesato, emozionato, coccolato dai suoi famigliari. Si sta facendo di tutto non per farlo sprofondare in una storia troppo più grande di lui. Un motivo per far continuare a vivere due nonni che non avrebbero mai voluto sopravvivere alla morte di Luca. 

Guarda il video delle indagini , il racconto del padre a Sky Tg24 e lo sfogo della compagna Mary durante la fiaccolata in onore di Luca.






 

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