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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico

Una "vita in sintesi" che ne vale mille: l'ultimo saluto al professor Giovanni Dean

Morire a 53 anni di un male che dà solo l'illusione di sparire per poter poi sferrare il suo attacco finale. Per questo una vita in sintesi ribadita dagli amici e dal parroco. L'ultimo giro sotto le finestre dello studio in Corso Vannucci

Il Duomo è mestamente gremito. Tanti gli amici di infanzia e di famiglia. Lo stesso vale per i colleghi avvocati, per i magistrati del Tribunale di Perugia e i professori universitari che sono giunti da Bari, Campobasso, Foggia, Roma e Sassari (tutti atenei che si sono avvalsi della sua professionalità). Per l'ultimo saluto a Giovanni Dean ci sono voluti essere tutti provando sentimenti di dolore e "tradimento". Eh già proprio tradimento ma verso la Dea della Speranza: perchè quel male che lo mangiava dentro sembrava essersi fermato, quasi sconfitto. Ma poi implacabile è tornano a cavalcare nelle ultime settimane portandosi via un uomo di 53 anni. In molti speravano che le cose andassero meglio, ma non è stato così.

C'è poi il dolore composto della famiglia: gli occhi smarriti dei due figli che fissano quei fiori che stavolta sono simbolo di un addio e non di un ritorno o di una festa. C'è l'amico di sempre, di studio e di vita: Francesco Falcinelli, ancora in lutto tra l'altro per la morte del padre. Spetta a lui aprire la commemorazione prima ancora della funzione: "Ricordo le chiacchierate a studio a fine giornata - ha detto Falcinelli - con Giovanni che sapeva sempre trovare la soluzione giuridica più efficace ed elegante ad ogni questione. Ma che soprattutto ragionava sempre tenendo conto che dietro i ragionamenti giuridici ci sono le persone. In molti abbiamo perso un amico, l'avvocatura perugina perde una delle due menti più lucide e brillanti".

Ma Giovanni Dean era qualcosa di più: era persino un sorprendente appassionato di basket. In particolare di Nba: conosceva tutti i giocatori e statistiche dagli anni 70 ai giorni nostri. Aveva un cognome importante ma aveva preferito un profilo basso fuori dai giri modaioli e dai super-salotti a volte veri e propri baracconi. Se ne andato passando davanti al suo storico studio in Corso Vannucci. Lo stesso del padre Fabio. L'ultimo saluto alla sua Perugia, alla sua professione dopo aver accarezzato nelle ultime ore i figli e la moglie. La sua è stata, come quella di molti, una sintesi di vita e non purtroppo una vita piena. Addio.

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