Lavorare e vivere a Fontivegge. Parlano i commercianti: "Con il buio per i clienti scatta il coprifuoco"

Un viaggio nel cuore del commercio, ma in uno dei quartieri più caldi della città: Fontivegge, che anche sabato scorso è stata teatro di una violenta rissa, uno scontro a colpi di bottiglie, calci e pugni fra due bande rivali di nordafricani. C’è uno sforzo congiunto fra istituzioni, associazioni e forze dell’ordine per cercare di dare risposte concrete, in termini di sicurezza, ai residenti, ci sono progetti di riqualificazione ed una attenzione massima del Questore per restituire il quartiere alla città.

E alla luce di ciò, qualcosa sta cambiando.Ma poi basta andare a fare un giro nel complesso dell’Ottagono fra via Martiri dei Lager e via del Macello, per rendersi conto di quanti commercianti abbiamo abbandonato negozi ed attività. Ora in balia di cartelli con scritto “vendesi” o “affittasi”. Qui non c’è più il bar al piano terra, la pizzeria ad angolo, il negozio di solarium, la tabaccheria al piano superiore. Sono tutte chiuse.

Via del Macello sotto scacco da questa mattina: forze dell'ordine a "caccia" negli appartamenti-covi

“Non è solo la crisi, ci spiega il proprietario del bar DJ Lounge al primo piano del maestoso complesso – qui la sera il tipo di clientela cambia e i cittadini non vengono perché hanno paura”- Ci spiega. La situazione sta cambiando, ma anche perché noi ci paghiamo la vigilanza privata”.

Dello stesso parere sembra essere il titolare del negozio di camicieria, che dopo aver subito una rapina un paio di anni fa, ammette: “Le cose vanno meglio solo perché abbiamo la vigilanza che paghiamo profumatamente. Ma se i negozi chiudono e la gente è scoraggiata a venire, anche perché manca l’offerta commerciale che c’era un tempo, sicuramente questo incide anche sul nostro lavoro  guadagno”. 

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