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Cronaca Centro Storico / Corso Pietro Vannucci

Giardini Carducci, la fontanella tornerà uguale a prima: "La sistemeremo in tempi brevi"

La fontanella si rifarà nella forma esatta in cui si presentava. Questo il rumor che esce in maniera persuasa da Palazzo dei Priori

La canellina si rifarà nella forma esatta in cui si presentava. Questo il rumor che esce in maniera persuasa da Palazzo dei Priori, dove si sono immediatamente mobilitati per corrispondere a un’esigenza, emersa massicciamente anche dai social. Lo stesso assessore Michele Fioroni, postando una foto di famiglia (due bambini che si dissetano alla fontanella), assicura che si sta già adoperando per il ripristino (“Mi auguro possa venire ripristinata totalmente e sarà mia premura occuparmi che ciò avvenga con rapidità”).

Si stanno perciò acquisendo foto che della “canellina” propongano, in modo inequivoco, forma e dimensioni. Anche cercando l’aiuto di collezionisti di immagini e appassionati della città che hanno certamente nei propri cassetti immagini del manufatto.

Quanto al dove, si solleva qualche perplessità. C’è chi, infatti, sostiene che la copia esatta della fontanella debba essere collocata nel luogo dove stava in origine: ossia ad angolo tra la panchina e l’immagine dell’angelo del monumento al Perugino. Sotto i lecci ombrosi, che peraltro garantiscono un’acqua fresca e non calda, come quella che arriva all’assolato centro della piazzetta. Lo spostamento si era infatti rivelato un errore, anche per altri motivi: troppo al centro e in posizione tale da essere d’impiccio nel corso di manifestazioni che utilizzano l’area principale dei giardini Carducci, proprio di fronte al corpulento “divin pittore”, il cui sguardo vaga verso la città natale.

Quanto alla dinamica della rottura – come correttamente anticipato per primo da Perugia Today – si tratta di un banale incidente di retromarcia di un mezzo che ha impattato il manufatto distruggendolo. La signora alla guida si è correttamente autodenunciata come responsabile e la sua assicurazione provvederà a risarcire. L’importante è rifare quel pezzo di memoria cittadina “sicut erat”.

Insomma, piace constatare come anche un fatto apparentemente banale consenta di verificare l’attaccamento dei perugini alle proprie cose. Apparentemente minime, ma i perugini si rifiutano di  seguire il brocardo “de minimis non curat praetor” (“il giudice non tiene conto di cose di scarsa importanza”). Anzi: l’identità si costruisce, e si difende, a partire dalle piccole cose.

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