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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Fondi pubblici usati per ristrutturare casa: finisce nei guai dirigente della Regione

L'attività investigativa ha avuto inizio nel 2011 a seguito di una campagna di controlli che il Corpo forestale dello Stato ha condotto in tutta la regione per verificare la regolarità della erogazione di contributi pubblici nel settore dell'agriturismo

Hanno sperato di farla franca, ma alla fine l'inchiesta è stata aperta. In tutto cinque le persone alle quali sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari per avere speso soldi pubblici in maniera del tutto illecita, almeno stando a quanto ricostruito.

L’attività investigativa ha avuto inizio nel 2011 a seguito di una campagna di controlli che il Corpo forestale dello Stato ha condotto in tutta la regione per verificare la regolarità della erogazione di contributi pubblici nel settore dell’agriturismo. A seguito dell'indagine è stato accertato che un immobile destinato all’attività agrituristica, ristrutturato con fondi pubblici a valere sul Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 con un contributo a fondo perduto di poco inferiore a 100.000 euro, era in realtà destinato a civile abitazione.

Immediata la segnalazioni agli uffici della Regione. Ma è qui che qualcosa non funziona, dato che un dirigente invece di bloccare le sovvenzioni le ha di fatto confermate. Da qui l'accusa per abuso d’ufficio ed altresì per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.

Lo stesso reato di falsità nonché d’abuso di ufficio è stato inoltre contestato ad un pubblico ufficiale in servizio presso la polizia municipale di Città della Pieve, incaricato dalla Regione di effettuare accertamenti sulla effettiva domiciliazione del beneficiario del contributo e sullo svolgimento dell’attività agrituristica nella relativa azienda, il quale avrebbe falsamente dichiarato che l’attività veniva regolarmente svolta nel fabbricato e che il beneficiario del contributo risiedeva presso la sede dell’agriturismo. Al beneficiario del contributo ed al figlio è stato contestato il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, in concorso tra loro, con i due funzionari regionali e l’agente della polizia municipale.

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