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Cronaca

Il segretario del Pd Polinori tra fuoco amico e nemico. Il collega prof Fioroni: "Stiamo pagando i vostri fallimenti"

Il segretario Pd Polinori ha dovuto incassare anche due-tre colpi da ko tecnico dall'assessore più ascoltato da Romizi (e forse il più autorevole in città) Michele Fioroni

Quando parla Polinori, il professore prestato alla guida della segreteria comunale del Partito Democratico, e anche quando invia mail (semi-ufficiali e neanche a tutti i media) - come quando sostenne le candidature di Bocci e Cardinali nel perugino, il primo spostato altrove, la seconda non ricandidata - accade sempre qualcosina di gustoso, politicamente parlando. Gli avversari rispondono per le rime ricompattando le file - come accade difficilmente nel centrodestra - e la metà degli iscritti e dirigenti si mette le mani sui capelli per i toni e i tempi delle uscite. Sta di fatto che il professore prestato alla politica assomiglia sempre di più ad un nostalgico, uno degli ultimi, del Governo Boccali nonostante sia un volto nuovo. 

Nonostante sia stato chiamato ad aprire una nuova fase: quella della riscossa del Pd a Perugia nel 2019. Mentre il candidato Giacomo Leonelli, segretario regionale, cercava di raccattare anche importanti voti dei moderati perugini (che alle comunali erano passati in mano a Romizi), l'uscita nostalgica del segretario - Perugia governa con i nostri progetti e i nostri soldi - è andata nella direzione opposta. Malumori a go-go. E sul web anche cittadini non schierati e soprattutto non soliti a prendere posizione, hanno messo un mi piace al post "arrabbiato" del sindaco Romizi (1.100 like in meno di un'ora) dove spiega la sua visione della città e ricorda che loro sono stati solo la Città della Droga e il Comune del buco di bilancio. Polinori sprofonda parlando del passato, lui che invece doveva e deve - a tempo ancora - tirare fuori una visione della città.

Ma il segretario Pd Polinori ha dovuto incassare anche due-tre colpi da ko tecnico dall'assessore più ascoltato da Romizi (e forse il più autorevole in città) Michele Fioroni:  "Vorrei ricordare all’amico Polinori che i soldi sono dei cittadini, delle imprese e degli artigiani e non suoi né, tantomeno, del suo partito e che Perugia ancora attende i 3 milioni di Euro per la mobilità alternativa necessari per dare copertura finanziaria proprio ai loro fallimentari progetti (minimetro). Per quanto invece riguarda l’assenza di visione, non credo sia un caso che gli amministratori delegati delle principali major tecnologiche, da Cisco a Open Fiber, passando per Microsoft e Huawei abbiano deciso di voler aderire al progetto della Perugia Ultradigitale". Nomi, cifre e aziende pesanti. C'è poco da dire. E nel Pd, almeno nella parte più renziana e innovatrice, è partito il tormentono: "Aridatece Giacopetti!". Ma Polinori è uomo che non si arrende facilmente e combatterà fino alla fine. In bocca al lupo al soldato Ryan-Polinori.

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