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Cronaca

Controlli, furbetti nel sacco: intascavano pensioni sociali senza diritto

Sulla scia dei controlli nazionali, blocco dei beni e denuncia penale contro tre over 60 che fingevano di vivere in Italia ma erano residenti all'estero

Vivevano all'estero con tanto di residenza ormai conclamata, ma continuavano a prendere l'assegno sociale di pensionamento dell'Inps - tredicesima compresa - aanche grazie alla complicità di alcuni famigliari italiani che gestivano il loro contro corrente italiano per poi inviargli i denari fuori dall'Italia.

La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza che ha denunciato tre pensionati italiani, ma ormai all'estero,  che percepivano i contributi irregolarmente percepiti da ben cinque anni (a partire dal 2008) per un valore di 60mila euro. Oltre alla denuncia penale, è stato richiesto all’Autorità Giudiziaria il sequestro dei beni per un valore equivalente all’importo indebitamente percepito (sequestro “per equivalente”), per tutelare - in concreto - la pretesa risarcitoria vantata dallo Stato nei confronti dei tre responsabili.

Negli ultimi mesi, il Comando Regionale Umbria ha avviato una serie di controlli nei confronti dei percettori di pensione sociale erogata dall’INPS. Gli interventi eseguiti si collocano nell’ambito di una campagna su scala nazionale coordinata dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie di Roma, specializzato nell’analisi delle fenomenologie e nell’individuazione dei target sintomatici di azioni illegali ai danni delle uscite del bilancio statale.

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