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Cronaca

Finge di essere incinta per estorcere denaro all'amante ottantenne, processata

La ragazza di 30 anni intratteneva una relazione con l'anziano e periodicamente si faceva consegnare denaro per abortire, altrimenti avrebbe portato a termine la gravidanza e chiesto il mantenimento del figlio

La finta gravidanza utilizzata come minaccia per estorcere denaro all’anziano con il quale si intratteneva sessualmente. Nel linguaggio giuridico equivale ai reati di rapina ed estorsione a carico di una ragazza di 30 anni, difesa dall’avvocato Giacomo Manduca. La vittima, un anziano di 84 anni, si è costituito parte civile tramite l’avvocato Pietro Gigliotti.

Secondo l’accusa la ragazza “avendo intrattenuto una frequentazione sessuale con ...” gli avrebbe in più occasioni fatto credere di “essere in stato interessante (riconducibile ai rapporti sessuali con lui intrattenuti” e di aver bisogno di soldi per abortire.

A riprova di quanto dichiarato la ragazza avrebbe mostrato all’uomo il test effettuato. Se non le avesse dato il denaro necessario, “pari ogni volta a circa 500/600 euro al fine di interrompere la gravidanza”, la giovane minacciava “laddove la persona offesa non avesse aderito alle sue richieste”, di “portare a termine la gravidanza e di avanzare pretese per il mantenimento del nascituro”.

Minacciando, quindi, “un male ingiusto” all’anziano, lo avrebbe costretto “a consegnarle, in più occasioni, somme di denaro, complessivamente pari a circa 1.800 euro, in tal modo procurandosi un ingiusto profitto con relativo danno della persona offesa”.

La ragazza, dopo il rinvio a giudizio, è comparsa davanti al primo collegio del Tribunale penale di Perugia per rispondere delle accuse di rapina ed estorsione.

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