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Cronaca Ponte San Giovanni

La manifestazione, Perugia si ribella e scende in strada "Contro tutte le mafie"

A guidare il corteo, partito dal CVA presso Piazzale Bellini, Franco Granocchia, ex consigliere della Provincia di Perugia, che ha voluto attraversare le "zone buie" di Ponte San Giovanni, quelle in cui la presenza mafiosa è stata ormai appurata dalla inchieste della magistratura

“Contro tutte le mafie”: è questo lo slogan della fiaccolata che si è svolta ieri, 28 gennaio, a Ponte San Giovanni. La manifestazione è stata promossa dall’Italia dei Valori e dal Presidio di Legalità Umbria, che hanno deciso di metterci la faccia e sfidare la criminalità organizzata, al centro delle cronache locali da oltre un mese a questa parte. 

Ponte San Giovanne scende in piazza per protestare "Contro tutte le mafie"

La scelta del luogo non è casuale. La frazione perugina era una delle basi dei clan ‘ndranghetisti di Cirò e Cirò Marina: è nei locali dei palazzi “Apollo” che si riunivano i mafiosi, è negli appartamenti di quegli stessi edifici che veniva nascosta e venduta la droga e venivano fatto prostituire delle ragazze.  All’evento hanno partecipato anche Ignazio Messina, segretario nazionale dell’IdV, e Valeria Grasso, testimone di giustizia nonché responsabile del Laboratorio IdV contro le mafie, la quale ha avuto anche un incontro con i ragazzi delle scuole della zona per spiegare cosa significhi vivere ogni giorno a contatto con la mafia. Il principale esponente politico del partito che fu di Di Pietro ha così spiegato la propria presenza nel capoluogo umbro: “La mafia è un problema nazionale. Abbiamo visto giusto oggi l’operazione contro la ‘ndrangheta in Emilia. Poco più di un mese fa è accaduto anche qui, la mafia si è impossessata del settore immobiliare e della ristorazione. Noi siamo con i cittadini per combattere questo fenomeno che è una vera schifezza”.

A guidare il corteo, partito dal CVA presso Piazzale Bellini, Franco Granocchia, ex consigliere della Provincia di Perugia, che ha voluto attraversare le “zone buie” di Ponte San Giovanni, quelle in cui la presenza mafiosa è stata ormai appurata dalla inchieste della magistratura: le fiaccole hanno così illuminato i palazzi dell’area ex Margaritelli, sequestrata nel 2011 per le pesantissime infiltrazioni della camorra, che aveva acquistato centinaia di appartamenti da utilizzare come base per lo spaccio di droga e per lo sfruttamento della prostituzione. Poi il corteo ha attraversato Via Manzoni, la strada principale del paese per giungere sino agli “Apollo”, cuore, appunto, della malavita ‘ndranghetista. 

Il freddo ha probabilmente limitato l’adesione dei cittadini, ma forse ben più grave è stata la scarsa presenza delle forze politiche, invitate dai vertici dell’IdV a unirsi alla manifestazione: presenti solo Paolo Brutti, presidente della Commissione Antimafia della Regione Umbria, Renzo Baldoni di Forza Italia e Lorena Pesaresi del Partito Democratico, oltre al sindaco di Sellano. Forse un'occasione persa da parte dei rappresentanti locali, che avrebbero potuto sfruttare meglio l’opportunità di mostrarsi compatti contro un fenomeno così grave e che in quanto tale va contrastato, al di là delle posizioni politiche. 

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