Spaccio internazionale di cocaina tra Cuba e Argentina: arrestato perugino, incastrato dai social
Per il pm c'è "il pericolo di fuga". Domani mattina l'udienza di convalida davanti al gip
E' stato sottoposto a fermo e condotto al carcere di Capanne, un perugino di 50 anni indagato nell'ambito dello spaccio internazionale di cocaina tra l'Argentina e Cuba; secondo la procura "promotore e organizzatore" del traffico droga, colui che avrebbe fornito ai corrieri le risorse economiche per recarsi in Argentina per il trasporto della coca fino a Perugia.
Le indagini, risalenti al 2012 e portate avanti dalla Guardia di Finanza di Perugia, presero le mosse da una denuncia anonima; da lì riuscirono a risalire al corriere dopo aver analizzato diversi viaggi affettuati verso l'Argentina a pochi giorni di distanza gli uni dagli altri, fino a risalire agli altri due indagati, uno dei quali considerato la "mente" del gruppo, colui che - dietro compenso - avrebbe commissionato i viaggi per riportare la cocaina.
Domani, davanti al gip, si terrà l'udienza di convalida. L'indagato -difeso dagli avvocati Massimo Rolla e Daniela Paccoi - dopo l'arresto di un suo presunto corriere volò verso Cuba, dove - insieme alla compagna - aveva deciso di comprare anche casa.
Ma dalle indagini portate avanti dal pm Giuseppe Petrazzini - titolare del fascicolo - era emerso che l'indagato, attraverso Facebook, comunicasse con gli amici virtuali i suoi spostamenti fra l'Italia e Cuba, scrivendo sulla sua pagina anche il suo prossimo rientro in Italia, avvenuto qualche giorno fa. E così la procura, temendo una possibile fuga all'estero non appena chiuse le indagini, ha disposto per l'uomo il fermo. Secondo la difesa l'uomo spesso faceva la spola fra Cuba e l'Italia dove era solito sottoporsi a cure per alcuni problemi di salute.