Gubbio calcio, giro milionario di fatture false per non pagare l'Iva: chiuse le indagini, tutte le accuse

Avviso di conclusione delle indagini preliminari per 14 indagati, alcuni facenti capo alla società sportiva Gubbio calcio e altri con il ruolo di responsabili di alcune società nel Perugino, finiti nel mirino della guardia di Finanza e della procura per fatture gonfiate o addirittura inesistenti per un milione di euro. Un’indagine che aveva scosso il mondo sportivo locale, e che aveva portato ad un sequestro preventivo operato nei confronti del Gubbio calcio e di altre società complici.

A finire nell'inchiesta anche il dipendente Fabio Cecchetti, l'ex direttore Stefano Giammarioli, e gli ultimi legali rappresentanti del Gubbio Sauro Notari e  Marco Fioriti. Secondo la procura  al fine di evadere le imposte dirette (Ires) sarebbero state indicate nella dichiarazione annuale relativo al periodo 2010/2011 d'imposta  "elementi fittizi per un importo complessivo pari a 75mila euro avvalendosi di fatture emesse per operazioni inesistenti".In un'altra occasione, al fine di evadere l'Iva,  avrebbero indicato nella dichiarazione annuale Iva relativa al periodo d'imposta 2011, elementi passivi fittizi per un importo pari a 74mila euro, avvalendosi di fatture emesse per operazioni inesistenti. E così via. 

L'articolata indagine delle Fiamme Gialle aveva portato alla denuncia di 14 amministratori di 9 società sportive coinvolte nell'inchiesta, per reati che vanno dall'emissione di fatturazioni fittizie all'omesso versamento dell'Iva. Tutto era partito dopo un controllo in una palestra eugubina che avrebbe operato come associazione sportiva dilettantistica, svolgendo invece attività commerciale a fine di lucro. .La società avebbre utilizzato la Asd e altre  aziende della provincia  che, a richiesta, avrebbero fatture ‘gonfiate’ riferite a prestazioni d’opera mai in realtà effettuate.