rotate-mobile
Cronaca

Il 2011 se ne va: un anno tra omicidi, incidenti e la sentenza Meredith

Il 2011 sta volgendo al termine, un anno che per Perugia ha voluto dire gravi fatti di cronaca tra cui la morte del bimbo a Passignano, il decesso della giovane Elisa Benedetti e soprattutto il processo mediatico per la sentenza Meredith

Suicidi, incidenti stradali e sentenze; questi gli elementi distintivi del 2011 che sta volgendo a termine a Perugia e provincia. Dalla 16enne che si è gettata dall'aula della sua scuola a gennaio, all'incidente stradale della giornalista Lisa Malfatto, fino alla sentenza di assoluzione per Amanda e Raffaele nel processo Meredith.

Siamo nei primi giorni di Gennaio quando una ragazza di sedici anni si butta dalla finestra della sua scuola a piazzale Anna Frank a Perugia, dove ha sede l’istituto tecnico commerciale Vittorio Emanuele. Nella concitazione del momento, non si chiariscono subito i motivi del folle gesto, ma le condizioni della giovane sono fin da subito gravi con prognosi riservata. I carabinieri indagano sulle cause del gesto, visto che la ragazzina era considerata come una persona tranquilla. Nonostante un quadro clinico inziale disperato, la ragazza avrà salva la vita.

E' la prima metà di gennaio 2011, siamo a Santa Maria degli Angeli, dove un bambino di treanni, Alessandro, muore mentre stavagiocando a casa con il fratellino di 11 anni. Il bimbo si accascia improvvisamente al suolo e fin dai primi concitati momenti si intuisce la gravità del problema. L'ambulanza trasporta il piccolo all'ospedale di Perugia, inutilmente, poichè ai medici non resta altro che constatarne il decesso. La Provincia di Perugia è sotto shock e il magistrato dispone l'autopsia sul corpicino del piccolo che confermerà l'ipotesi di morte per cause naturali.

L'inizio del 2011, per l'hinterland perugino è davvero drammatico, quando la 25enne, Elisa Benedetti  scompare a Perugia nell'ultimo week-end di gennaio. Sono ore di panico, la ragazza fa perdere le sue tracce dopo aver trascorso la serata con l'amica in un bar dove avevano conosciuto quattro coetanei nordafricani, bevendo probabilmente qualche bicchiere di troppo. Poi il ritorno verso casa e l’incidente stradale a Casa del Diavolo e l’amica di Elisa che scende per parlare con il guidatore dell’altra vettura.

A questo punto la 25enne prende la sua auto e se ne va e poco dopo, la telefonata di Elisa ai carabinieri: "Non so dove mi trovo, mi hanno violentata, l’auto mi sta scivolando, aiutatemi". Da qui, l’inizio frenetico delle ricerche di carabinieri, Vigili del fuoco, Protezione civile e Guardia forestale. Il lunedì seguente, in un bosco vicino a Perugia, il corpo di Elisa Benedetti viene ritrovato senza vita all'interno della sua auto.La Procura di Perugia, successivamente, rende noto che la giovane è deceduta per ipotermia ecludendo dalle cause della morte, l'assunzione di stupefacenti.

Gli sviluppi della crisi libica, esplosa nel febbraio del 2011, per rovesciare il regime del Colonnello Gheddafi, coinvolgno anche la città di Perugia con l'arresto, da parte della Digos, di N. A. S. A., presidente della Lega studenti libici in Italia da 10 anni.

Secondo gli inquirenti, l'uomo era uno dei fedelissimi del rais ed era a capo di un gruppo di sostenitori del regime in procinto di mettere a punto un piano da attuare a Roma, ai danni dell'attuale ambasciatore libico, vicino al governo ribelle di Bengasi.

Per N.A.S.A. l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata a commettere violenza privata, aggravata e continuata, intimidazioni e crimine transnazionale. Inolte, secondo quanto sostiene il giudice per le indagini preliminari, il libico ha più volte minacciato di morte alcuni suoi concittadini sostenitori della rivolta in Libia. In seguito, la difesa del presidente degli studenti libici respingerà tutte le accuse.

 

Ad un anno dal fallimento della società e dalla mancata iscrizione al campionato di prima divisione di Lega Pro, il Perugia Calcio risale tra i professionisti, conquista la vittoria del campionato di serie D con tre giornate di anticipo, superando per 3-2 allo Stadio Renato Curi, il Castel Rigone, portando ad 11 lunghezze il vantaggio sulla stessa formazione e sul Todi, che è stato battuto per 3-2 a Deruta.

Il Castel Rigone era passato sul doppio vantaggio con le reti di Zuppardo e Tranchitella e inizialmente, non sembrava esserci aria di festa. Ma una rimonta d'altri tempi, con doppietta di Bartolini e gol di Corallo, riporta il Grifo nel calcio che conta. Al fischio finale dell'arbitro, esplode la gioia di tifosi e giocatori. Guarda il video della festa promozione.

"Volevamo questo traguardo - affermò il presidente, Roberto Damaschi - ed oggi coroniamo un sogno inseguito per un'intera stagione che non e' stata facile. Ora pensiamo alla finale di Coppa Italia e poi penseremo al futuro".

I biancorossi, successivamente ottengono il double con la vittoria della Coppa Italia, ma il triplete sfuma dopo la sconfitta nella finale scudetto contro Cuneo per 1-0.

Una vera e propria tragedia quella che si consuma a Passignano sul Trasimeno, dove un bambino di 11 mesi perde la vita a causa di una distrazione fatale da parte del padre che ha lasciato il piccolo sotto l'esposizione del sole per circa tre ore.

Il bambino accusa subito un malore e i sanitari del 118 tentano invano di rianimarlo tra la disperazione dei genitori, un italiano ed una donna di origini albanesi e lo shock dei presenti.

Il comando provinciale dei carabinieri di Perugia in una nota fa sapere che il bambino è morto per arresto cardio circolatorio causato da una prolungata esposizione ai raggi solari all'interno dell'autovettura del genitore. L'auto nella quale si trovava il bambino, una Opel Corsa, si trovava all'interno del parcheggio del club velico di Passignano, dove lavorava il padre, in una giornata in cui la temperatura esterna ha raggiunto i 30 gradi.

Il sostituto procuratore di Perugia, Mario Formisano, che ha coordinato le indagini, dispone l'autopsia del piccolo e il sequestro dell'auto. Inoltre, come atto dovuto, indaga il padre per omicidio colposo. Al termine dell'iter processuale, l'uomo accusato della morte del figlio, ha patteggiato una condanna a un anno e 4 mesi di reclusione per omicidio colposo.

Luglio, Umbria Jazz, la città di Perugia è in festa per l'estate 2011, quando una notizia di cronaca irrompe sulle pagine dei quotidiani locali: studente spagnolo ubriaco cade da cornicione di Via Battisti. Fin da subito, le condizioni del ragazzo in città per svolgere il programma erasmus, sono gravi

La causa dell'ebrezza come motivo dell'incidente viene subito spazzata via e sale la preoccupazione per le sorti del giovane che lotta per la vita. L'interesse per la vicenda in città è alto, dimostrato dalle visite del sindaco Boccali e del presidente della Regione Umbria, Marini.

La famiglia dello studente arriva a Perugia e dopo due settimane, le condizioni mediche dello sfortunato giovane migliorano fino ad uscire fuori pericolo. E nel mezzo del lieto fine, l'Università di Madrid ringrazia l'Ateneo perugino per aver dedicato così tanta attenzione alla vicenda, anche nell'aver ospitato gratuitamente i famigliari del ragazzo accorsi in città.

 

Lisa Malfatto, giornalista di Umbria TV, rimane coinvolta in un terribile incidente stradale, lungo la Roma Fiumicino. Secondo le prime ricostruzioni del momento, sembra che la giovane stesse rientrando dopo aver passato alcuni giorni di ferie in Sardegna.

La Malfatto viene subito ricoverata al Gemelli di Roma in terapia intensiva, dove viene sottoposta ad una delicata operazione alle gambe e alla seconda vertebra lombale. La sua prognosi è riservata e Lisa è in serio pericolo di vita. Il bollettino medico parla di un trauma toracico e cranico, alla seconda vertebra lombare, alla tibia, al perone, ai talloni e in altre parti del corpo. Nonostante la gravità del suo quadro clinico, la giornalista di Umbria tv migliora gradualmente e risponde bene alle operazioni chirurgiche alla quale è stata sottoposta.

Ed eccoci arrivati al fatto più importante di questo 2011 che sta volgendo alla conclusione. Stiamo parlando del processo per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher e per il quale sono accusati Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

L'attenzione mediatica che si concentra su Perugia diventa spasmodica, man mano che si avvicina il momento della sentenza d'appello e il processo vive una fase importante nel momento in cui Rudy Guede conferma in tribunale le accuse contro la Knox e Sollecito e quando la Corte respinge una nuova perizia sulla presunta arma del delitto: il coltello.

Secondo i periti di Roma, infatti, sulla lama non ci sarebbe il dna di Mez e dunque è escluso che quella possa essere il coltello che ha ucciso la studentessa inglese. Il 3 ottobre, intorno alle 21, arriva la sospirata sentenza: Amanda e Raffaele sono innocenti ( guarda il video della lettura del dispositivo ).

Così Raffaele tornerà a casa nella sua Puglia, mentre Amanda volerà immediatamente a Seattle per riprendere la normalità dopo quattro anni di reclusione derivati dalla sentenza di primo grado, che ricordiamo condannò enrambi i giovani.

Solo qualche giorno fa i giudici hanno depositato le motivazioni del verdetto, specificando che l'assoluzione è derivata dal fatto che mancano le prove di colpevolezza contro i due ragazzi.

Processo Meredith, © TM NewsInfophoto

Ed infine, dopo 25 anni dalla visita di Giovanni Paolo II ad Assisi, Papa Benedetto XVI torna nella città della pace, in occasione della giornata dell'incontro interreligioso, il 27 ottobre 2011.

Per l'evento si crea tanta attesa nella popolazione umbra e anche le istituzioni, tra cui la presidente della Regione, Catiuscia Marini, promettono un'accoglienza calorosa per l'arrivo del Santo Padre.

Benedetto XVI comincia il suo viaggio dalla stazione vaticana, a bordo del treno che lo condurrà fino ad Assisi e si fermerà in alcune stazioni per salutare i fedeli assiepati a bordo dei binari, insieme a sindaci e personalità politiche ( guarda il video del viaggio ).

Papa Ratzinger passa tutta la giornata nella città francescana e davanti ai trecento delegati religiosi che hanno partecipato all'incontro, conclude il suo intervento lanciando un appello di pace ai presenti: "Mai più violenza, mai più guerra, mai più terrorismo. In nome di Dio, ogni religione porti sulla terra la pace e la giustizia, Siamo animati dal comune desiderio di essere pellegrini della verità, pellegrini della pace".

La visita di Papa Benedetto XVI ad Assisi © TM News Infophoto


 

 

 

 

 

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il 2011 se ne va: un anno tra omicidi, incidenti e la sentenza Meredith

PerugiaToday è in caricamento