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Cronaca

"Mi ha picchiata e insultata ma nostro figlio è stato affidato a lui: non mi arrendo"

Una brutta vicenda, di quelle che non si vorrebbe mai sentir parlare. Purtroppo la madre, nonostante tre anni di udienze e colloqui, non è riuscita ancora a ricongiungersi con il bambino se non per poche ore

Non importa che lui la picchiasse e la minacciasse davanti agli occhi ingenui del figlioletto di soli quattro anni. Non importa perché il bambino è rimasto comunque a casa del padre. Lei, difesa dall’avvocato Simone Pillon, ha deciso però di non arrendersi. Ha iniziato la sua crociata personale contro gli assistenti sociali e messo in piedi una guerra con il solo intento di poter stare con il suo bambino.

Una vita di stenti. Adottata da una famiglia romana aveva creduto di poter finalmente costruirsi un nuovo futuro e una famiglia tutta sua con quell’uomo che aveva conosciuto e con il quale si era trasferita a Perugia. Nasce un bambino, ma ben presto quello che sembra un sogno si tramuta in uno squallido incubo. Dopo liti furiose, nelle quali volano schiaffi e brutte parole, lui la sbatte fuori di casa, vietandole di vedere l’amato figlioletto.

Lei, senza più sapere dove stare, decide di trasferirsi a Roma dai suoi genitori adottivi, ma la lontananza è troppo grande. Torna in Umbria, precisamente a Terni, dove trova un lavoro. Ma sono ancora gli assistenti sociali a pronunciarsi su questa storia e decidono che la distanza è ancora troppo grande.

Senza un euro in tasca, ma carica di una grinta che solo una madre può avere, si trasferisce nuovamente a Perugia, dove poco tempo dopo riesce a trovare un lavoro in un’impresa di pulizia. La guerra continua, ma sono nuovamente gli assistenti sociale a metterle i bastoni fra le ruote. “La casa del padre, essendo molto spaziosa è sicuramente più idonea per far crescere serenamente il bambino”.  Le visite si riducono a poche ore in una settimana e lei si ritrova con un bambino di sette anni che negli ultimi tre non ha praticamente mai visto. Viene constatato che è un’ottima madre, ma questo non basta. Il bambino è ancora a casa del padre e questa storia pare che non abbia ancora trovato un finale dignitoso. 

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