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Cronaca

False assunzioni e residenze in cambio di denaro per ottenere il permesso di soggiorno, cinque indagati

Un italiano e quattro stranieri accusati di una lunga serie di falsi a danni di pubblico ufficiale. Udienza preliminare ad ottobre

Cinque persone, un italiano e quattro stranieri, devono comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare con l’accusa di false dichiarazioni e induzione in errore del pubblico ufficiale al fine di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per diversi stranieri dietro pagamento.

I cinque sono difesi dagli avvocati Giuseppe De Lio, Andrea Castori, Silvia Paoloni e Nada Lucaccioni e secondo la Procura perugina avrebbero architettato un sistema di false cessioni di fabbricato al fine di creare residenze fittizie per gli stranieri e provare il loro radicamento territoriale.

Lo stesso appartamento sarebbe stato affittato ad una ucraina e poi ad un kosovaro per “ingannare i pubblici ufficiali della Questura di Perugia, inducendoli sulla base proprio della medesima falsa documentazione, ad attivare la procedura finalizzata al rilascio del rinnovo di un permesso di soggiorno ideologicamente falso”.

In un altro caso, invece, avrebbero indotto in errore l’Inps e permesso ad una straniera di “ricevere l’indennità di maternità anticipata conseguente all’ottenimento dell’interdizione dal lavoro per gravidanza a rischio” stipulando un falso contratto di lavoro domestico con la donna straniera in questione, “senza che la donna avesse mai prestato di fatto alcuna prestazione lavorativa”. Indennità che non veniva percepita perché i controlli portavano alla scoperta dell’inganno.

Ancora un caso riguardava la concessione del permesso di soggiorno per lavoro attraverso una finta assunzione, senza che poi si svolgesse alcuna attività lavorativa.

Fatti commessi tra Perugia e Città di Castello tra il marzo del 2016 e il marzo del 2017.

L’udienza preliminare si svolgerà il 1 ottobre del 2019.

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