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Cronaca

Mente sulle tasse non pagate per ottenere appalti pubblici, imprenditore sotto processo

L'uomo non avrebbe dichiarato un contenzioso con l'Agenzia delle entrate, mentre la segretaria avrebbe falsificato la firma sulle ricevute delle raccomandate

Vince l’appalto per la costruzione di una nuova scuola in provincia di Perugia, ma con il trucco. Così perde l’appalto e l’imprenditore, difeso dall’avvocato Pietro Gigliotti, finisce in tribunale per falsità ideologica, sostituzione di persona (in concorso con la segretaria) e induzione in errore di pubblico ufficiale. L’avvocato Gianni Zurino è per la parte civile.

Secondo la versione dell’accusa l’imprenditore avrebbe omesso di dichiarare il contenzioso fiscale in essere con l’Agenzia delle entrate. Un impedimento a partecipare alla gara di appalto.

La versione dell’imprenditore sarebbe quella di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione dall’ente pubblico, quindi non poteva sapere del contenzioso in essere.

L’accusa risponde che erano state inviate diverse raccomandate all’ufficio dell’imprenditore e che erano state ritirate con tanto di firma sulla ricevuta. Quindi sapeva di dover pagare delle tasse evase.

Di nuovo l’imprenditore: le raccomandate dall’Agenzia delle entrate le avranno spedite, ma a me non sono mai arrivate. E sulle ricevute c’è la firma e il nome di una persona che non conosco.

Secondo l’accusa, però, dopo una serie di accertamenti, anche fotografici, le ricevute le avrebbe firmate la segretaria dell’imprenditore, su sua indicazione, firmandosi con nome inventato.

Da qui le accuse che dovranno passare al vaglio del giudice in tribunale, attraverso l’analisi dei documenti e l’audizione dei testimoni.

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