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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Espulso dopo la condanna per spaccio, ritrovato a Perugia con coltelli e bastoni: revocato il visto turistico

Il Tribunale amministrativo regionale dell'Umbria respinge il ricorso: "Non c'è motivo per la sua permanenza in Italia"

Entra in Italia con un visto turistico concesso per incontrarsi con la moglie, originaria di un Paese comunitario, ma poco dopo il suo arrivo viene arrestato e condannato per spaccio, con la pena accessoria dell’espulsione. Anche il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria afferma che non può rimanere in Italia.

Lo straniero, difeso dall’avvocato Lucia Falbo, ha fatto ricorso al Tar contestando “la revoca dell’autorizzazione al soggiorno all’interno dello Stato Italiano del ricorrente, decretando altresì che lo stesso avrebbe dovuto lasciare il territorio Italiano presentandosi alla frontiera aerea di Fiumicino entro il termine di 15 giorni dalla data della notifica del decreto non sussistendo validi e comprovati motivi da giustificare una ulteriore permanenza”.

Il provvedimento fa seguito all’arresto da parte dei Carabinieri “poiché trovato in possesso di 96 grammi di cocaina, e il giorno successivo era stato processato per direttissima dal Tribunale di Perugia e condannato a due anni di reclusione” con sospensione condizionale della pena. La Questura di Perugia lo invitava a lasciare il territorio nazionale entro quindici giorni. Allo scadere dei 15 giorni, però, l’uomo veniva fermato dai Carabinieri per porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.

Secondo i giudici amministrativi il ricorso è infondato e deve essere respinto in quanto mancano i presupposti per la permanenza in Italia, a partire dal fatto che la moglie non risiedeva in Italia per concludere con la condanna per spaccio, che è reato ostativo al rilascio di permesso di soggiorno o di visto.

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