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Cronaca

Pugno di ferro della polizia, espulsioni e ordini del Questore: 12 cacciati

Pugno di ferro della polizia di Perugia. Dodici stranieri allontanati dalla città. Nell’ultima settimana sono due i cittadini stranieri espulsi. La prima, una cittadina algerina di 37 anni rintracciata la prima volta a Perugia nel 2008, nel 2010 era stata tratta in arresto dai Carabinieri di Città di Castello per violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale. I poliziotti del Commissariato di Città di Castello intervenuti nei giorni scorsi in occasione di una lite tra stranieri, l’hanno nuovamente rintracciata. Presa in carico dall’Ufficio Immigrazione della Questura, la donna è stata espulsa con accompagnamento al C.I.E.

Il secondo, un cittadino marocchino dell’87, è stato invece rimpatriato in esecuzione del provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Ancona che applicava nei suoi confronti l’espulsione come misura di sicurezza. L’uomo, pregiudicato per rapina, lesioni, porto abusivo d’arma, evasione, violazione delle norme sull’immigrazione, danneggiamento, violazione di domicilio, furto nonché segnalato come consumatore di stupefacenti, era detenuto a Capanne. Prelevato dai poliziotti al momento della scarcerazione, è stato scortato fino alla frontiera aeroportuale di Bologna dove è stato imbarcato sul volo per Casablanca che lo ha ricondotto in patria.

A questi si sommano altri 10 stranieri dei quali tre cinesi, due albanesi, un nigeriano, un marocchino, un tunisino, un algerino ed un russo, colpiti dal provvedimento del Questore di allontanamento dal territorio nazionale. Tra questi, in particolare, 3 cittadini cinesi ed un albanese al quale è stata applicata altresì la misura dell’obbligo di firma. Quanto ai primi, tutti incensurati, sono stati rintracciati dai Carabinieri di Corciano in occasione di controlli finalizzati al contrasto dell’impiego di cittadini stranieri irregolari. L’albanese, invece, è stato fermato poco dopo essersi allontanato da un negozio del centro indossando un paio di scarpe non pagate. Nel negozio era rimasta la moglie che, vista la situazione, aveva provveduto a saldare l’acquisto. Lo straniero, tuttavia, date le circostanze, era stato rintracciato dai poliziotti poco distante dal negozio e dai controlli ne era emersa la condizione di irregolarità sul territorio nazionale.

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