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Cronaca

Truffa, pagavano tangenti per farsi cancellare da Equitalia

Indagini della Questura di Frosinone: sequestri e avvisi anche in Umbria. I crediti di Equitalia scomparivano dal sistema informatico senza però un reale pagamento

Cancellavano dietro compenso di tangenti i "debiti" certificati da Equitalia da cittadini e imprenditori. Avvisi di garanzia e perquisizioni anche in Umbria a carico di contribuenti infedeli e si parla anche di funzionari compiacenti. Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile della Questura Frosinone e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone che stanno eseguendo dalle prime ore di questa mattina quindici ordinanze di custodia cautelare e 42 perquisizioni tra Lazio Umbria ed Abruzzo. 

E' una vasta operazione, su scala nazionale, nei confronti di un'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, falso ed accesso illegale al sistema informatico. Si chiama operazione 'low cost' l'operazione: l'accusa per tutti a vario titolo è quella di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla concussione, accesso abusivo alla banca dati di Equitalia e falso in atto pubblico. 

In base ad una prima ricostruzione portata avanti dagli uomini del questore, Giuseppe De Matteis, una serie di dipendenti della Gerit Italia, una società che si occupa della riscossione dei tributi, dietro pagamento di considerevoli cifre, provvedevano alla cancellazione delle morosità da parte di utenti nei confronti di Equitalia.

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