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Cronaca

Speciale elezioni avvocati - Programmi, proclami e santini, s'infiamma la campagna elettorale

Rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Perugia: quattro liste, 52 candidati per 21 posti. Si vota il 24 e 25 gennaio

Avvocati al voto con sorprese, appelli e programmi. Ad una settimana dal voto (24 e 25 gennaio dalle 9 alle 16) gli oltre duemila avvocati del foro perugino sono chiamati a rinnovare il consiglio dell'Ordine eleggendo 21 consiglieri, i quali a loro volta eleggeranno il presidente per un quadriennio.
Prima sorpresa: a Perugia ligi alle direttive della Cassazione che ha ribadito l'impossibilità di candidarsi per chi ha già svolto due mandati consecutivi (a Spoleto le elezioni sono state rinviate) gli avvocati perugini che si candidano sono al primo tentativo, ma c'è anche qualche uscente con un mandato appena concluso e qualcuno che era già stato consigliere in passato.
 

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La corsa per i 21 posti riguarda 52 candidati (seconda sorpresa, l'avvocato Anacleto Ferranti, che portava il numero a 53, si è ritirato in settimana). 

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Le caselle della scacchiera del nuovo ordine, quindi, sono 21 e gli aspiranti 52, divisi in due liste (anche se sarebbe improprio in base alle regole parlare di liste visto che le candidature sono individuali) che hanno indicato il candidato presidente: l'avvocato Francesco Falcinelli (già presidente della Camera penale di Perugia) e il collega Stefano Tentori Montalto (consigliere uscente). Altre due compagini, composte rispettivamente da cinque e dieci candidati, non hanno espresso formalmente un presidente e poi si aggiungono diversi candidati individuali, senza cordate o liste d'appoggio. 

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Le elezioni si portano dietro, però, anche un'altra serie di caselle da occupare nel futuro, lontano o prossimo: delegati al Cnf, alla Cassa forense, legami con la Scuola forense o la Fondazione forense. Una suddivisione di posti e posizioni nella scacchiera che, secondo le voci nei corridoi del tribunale, hanno portato ad una profonda spaccatura nel foro perugino, squassato dall'elezione del rappresentante al Consiglio nazionale forense, con la disfida Orlando-Calvieri che ha sollevato molta polvere da sotto i tappeti e tantissimi mugugni. Sfida finita con la conferma al Cnf di Orlando e le dimissioni da presidente dell'Ordine di Calvieri.
 

Le liste.
 

La “Lista Falcinelli-Rinnovamento per l'unità dell'avvocatura” è composta da Delfo Berretti, Alessandro Bovari, Mauro Carboni, Claudio Cimato, Pier Paolo Davalli, Egidia Guarducci, Nada Lucaccioni, Nicola Marcinn', Fabrizio Domenico Mastrangeli, Laura Modena, Ilaria Moretti, Nicola Mucci, Alessandra Ottaviani.
La lista che fa capo al consigliere uscente Stefano Tentori Montalto e raccoglie Emilio Bagianti, Carlo Bizzarri, Massimo Brazzi, Francesca Brutti, Lino Ciaccio, Francesco Crisi, Vincenzo Maccarone, Paola Margiacchi, Laura Mariani Marini, Gabriele Minelli, Bruna Ronconi, Ilario Taddei, Maria Cristina Volpi.
 

#CambiareDavvero non è una vera lista e riunisce avvocati che sono espressione di Aiaf, Camera civile di Perugia, Camera minorile di Perugia e Movimento forense, puntando su Agnese Franceschini, Simona Garone, Francesca Giovacchino, Maurita Lombardi, Cristina Zinci, Francesco Bianchini, Cesare Carini, Francesco Cerotto, Mattia Masotti e Paolo Palumbo.
 

Un gruppo di colleghi animati da passione e amicizia ha deciso di correre per il consiglio: si tratta di Ermes Farinazzo, Giuseppe Ferraro, Mirca Sacchi, Daniela Casaccia ed Elena Cristofari.
 

Candidati indipendenti sono Luca Pauselli, Maria Cristina Ciace, Matteo Frenguelli, Marco Marmottini, Rosa Petruccelli, Anacleto Ferranti (candidatura ritirata), Giovanni Tommaso Curzio, Michela Nocentini.
 

Unità della categoria, recupero del prestigio della professione, sportelli dedicati, collaborazione con le istituzioni della giustizia, della società e dell'accademia, sono elementi toccati dalle diverse compagini e dai candidati. Nel frattempo la campagna elettorale impazza nei corridoi dei tribunali e nei social. Non rimane che attendere sviluppi e risultato delle urne. E come in tutte le campagne elettorali i toni non accennano a smorzarsi con vecchie questioni irrisolte e nuovi mugugni.

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