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Cronaca

Speciale elezioni avvocati - Ecco "Avvocatura unita", la squadra messa insieme da Stefano Tentori Montalto

Invito all'unità e alla compartecipazione alle attività del Consiglio dell'Ordine per riacquistare prestigio e consapevolezza del ruolo degli avvocati

Due mandati all'inizio del nuovo millennio, uno appena concluso e la voglia di proseguire nel lavoro «nell'interesse dei colleghi». Stefano Tentori Montalto è il candidato presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Perugia con la lista “Avvocatura unita” e raccoglie un «gruppo di amici di cui ho fiducia e con i quali mi trovo in sintonia» composta da Emilio Bagianti, Carlo Bizzarri, Massimo Brazzi, Francesca Brutti, Lino Ciaccio, Francesco Crisi, Vincenzo Maccarone, Paola Margiacchi, Laura Mariani Marini, Gabriele Minelli, Bruna Ronconi, Ilario Taddei, Maria Cristina Volpi.

Tre consiliature, distanti nel tempo, cosa ti ha spinto a provarci di nuovo?

«Può sembrare una frase di rito, ma non lo è: l'idea di riportare serenità e unità all'interno della categoria, di mettere la mia esperienza al servizio dei colleghi, di lavorare per loro, insieme con una squadra di amici e di colleghi eccellenti. Mi sono candidato con l'intenzione di pormi al di fuori di qualsiasi logica di rivalità e, in linea con le mie note caratteriali e con le funzioni del presidente, nel caso in cui sarò eletto, di provare ad essere elemento conciliante in un frangente di frattura per la categoria».

Cosa fare sin dal primo giorno del nuovo Consiglio?

«Il programma è a disposizione di tutti gli avvocati, sta girando di mano in mano e sui social, quindi non vorrei dilungarmi sulle proposte. Vorrei ricordare la app dell'Ordine o sul regolamento dell'Ordine per quanto riguarda l'attività del Consiglio e la trasparenza, oppure sulla “banca del tempo”, cioè una struttura che mette in rete la disponibilità dei colleghi a favore di altri che non possono lavorare perché ammalati o per le colleghe in gravidanza o subito dopo il parto, oppure l'implementazione dell'attività degli sportelli per i giovani avvocati per il fisco e la pensione, rivedere i protocolli di udienza e sollecitare la gestione del gratuito patrocinio. Mi preme sottolineare, infine, l'appello alla compartecipazione degli iscritti ai momenti di vita istituzionale dell'Ordine, penso alle commissioni che sono aperte a tutti gli iscritti e fondamentali per il funzionamento dell'Ordine stesso».

Qual è lo stato dell'avvocatura perugina?

«Gli avvocati devono riacquistare prestigio e consapevolezza del proprio ruolo. E non possono pretendere senza esercitare il rispetto verso se stessi. Penso ad una macchina della giustizia sempre più ingolfata o che gira a vuoto, con attese estenuanti per gli avvocati e i testimoni. I processi che si spengono di morte naturale sono un fallimento per tutti. La questione è ben pià ampia del semplice rispetto, seppur doveroso, dei protocolli d'udienza e del lavoro dell'osservatorio che forse ha avuto un'attuazione relativa. L'avvocatura ha perso molto del prestigio che aveva, strettamente collegato alla sua funzione sociale. È arrivato il momento di accorciare le distanze tra avvocati, tribunali e società civile. Da un lato migliorando la macchina giudiziaria, dall'altro aprendosi alle scuole, cosa già fatta a Perugia con i processi simulati e l'alternanza scuola-lavoro, oppure incrementando l'attività dello sportello informativo a favore del cittadino. Fondamentale sarà strutturare in maniera più organica la collaborazione con l'Università».

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