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Cronaca San Marco

Duplice omicidio Cenerente, estradati i due stranieri

Scatta l'estradizione per i due cittadini albanesi arrestati per il duplice omicidio di Maria Raffaelli Sergio Scoscia a Cenerente dello scorso aprile. I due sbarcheranno a Fiumicino

Arriveranno nel primo pomeriggio di lunedì, i due cittadini albanesi arrestati in madrepatria nell’ambito delle indagini del duplice omicidio di Cenerente, scortati da personale del Servizio Cooperazione Internazionale della Direzione centrale della polizia criminale, presso l’Aeroporto di Roma Fiumicino.

Qui saranno attesi dagli investigatori della Squadra Mobile di Perugia e dalla Polizia Penitenziaria che provvederà al loro trasferimento in un Carcere Italiano.

Tornando a quei tragici giorni, la notte tra il 5 e il 6 aprile di quest’anno in un'abitazione isolata della periferia di questo capoluogo un ex orafo, Sergio Scoscia e sua madre, Maria Raffaelli, venivano immobilizzati e costretti a subire violenze fisiche tanto cruente da provocarne la morte.   

L’indagine, come riporta una nota della Questura, particolarmente complessa, sia per l’assenza di fonti dichiarative dirette, sia per le cautele adottate dai malviventi, che si palesavano, per le efferate modalità di realizzazione, come una banda organizzata per furti e rapine in abitazione, veniva sviluppata dalla locale Squadra Mobile con il determinante contributo del Servizio centrale operativo di Roma e del locale Compartimento della polizia postale.

Le articolate attività tecniche consentivano di risalire, progressivamente, sulla scorta di elementi convergenti, ai soggetti ritenuti autori della rapina e a conclusione della attività investigativa, il G.I.P. del Tribunale di Perugia, nel giugno scorso, emetteva un'Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere a carico di tre cittadini albanesi accusati del duplice omicidio e di associazione per delinquere finalizzata ai furti e alle rapine.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Perugia e del S.C.O. hanno quindi arrestato a Roma G.A., del 1985. Sono stati invece localizzati e arrestati in Albania, con la collaborazione di quelle autorità di polizia, G.A. del ‘88  e L.N.  dell’84 che erano rientrati, in tutta fretta, in madrepatria il 7 aprile, giorno successivo a quello della scoperta del delitto.

Entrambi da allora sono stati detenuti in una struttura carceraria albanese in attesa di essere trasferiti in Italia e la loro estradizione è stata disposta, su richiesta dell'A.G. Italiana, dalle autorità albanesi nell’ambito dei trattati di cooperazione internazionale.




 

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