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Cronaca

Droga nei rovi sotto al cavalcavia e messaggi criptati, presi cinque pusher. I clienti? Italiani e commercianti

Nella rete delle fiamme gialle sono finiti cinque spacciatori. Uno è in carcere,un altro ha il divieto di dimora in Umbria. Sequestrati droga e soldi

Rete di spaccio stroncato dagli uomini delle Fiamme Gialle di Perugia. Sono cinque gli indagati finiti nella rete della procura e della Finanza per un massiccio spaccio di droga tra Umbertide e il capoluogo umbro. Una operazione che ha permesso di sgominare il “clan” di hashish e cocaina attivo sul territorio e che aveva per acquirenti tutti italiani di media età, e, principalmente, piccoli commercianti. E proprio da questi incontri i pusher, che le indagini hanno permesso di appurare l’avvenuta vendita di droga.

Nelle prime ore di questa mattina i finanzieri del Comando provinciale di Perugia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un marocchino, un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un connazionale e altri due tunisini e il divieto di dimora in Umbria per un terzo nordafricano, tutti e cinque considerati i componenti della rete di spaccio sgominata.

Le indagini – attraverso pedinamenti, intercettazioni e controlli mirati - avevano portato già al sequestro di due chili e mezzo tra hashish e cocaina e di oltre 2mila in contanti. Diversi i riscontri dell’attività di spaccio portata avanti dai cinque, che per non farsi scoprire, al telefono utilizzavano la parola “bianca” per riferirsi alla cocaina e “biscotto” per indicare il panetto di hashish.  In un caso, per evitare contatti diretti, la sostanza veniva lasciata tra i rovi sotto ad un cavalcavia, in zona Parlesca, per essere recuperata poco dopo dal “cliente”.

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