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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dossier Sicurezza a Perugia, guerra ai clan dello spaccio: 1 espulso al giorno, fogli di via ai clienti

Andare in carcere per i pusher non è un dramma, fa parte del mestiere, il rimpatrio invece è la fine del potere, è il fallimento di un progetto criminale

Nel dossier della Questura di fine anno sui dati dei reati a Perugia e provincia - meno 12 per cento di crimini nel 2017 nel capoluogo - emerge come lo strumento delle espulsioni per clandestinità e per pericolosità sociale sia uno dei più utilizzati per "mantenere l'ordine pubblico" e prevenire anche il rischio del terrorismo. Andare in carcere per i pusher non è un dramma, fa parte del mestiere, il rimpatrio invece è la fine del potere, è il fallimento di un progetto criminale. Soltanto nel 2017 l'ufficio immigrazione ha compiuto pratiche per 372 espulsioni; qualcosa di più di un "biglietto" di sola andata al giorno. Rispetto a dodici mesi fa un incremento del 14 per cento.

Sono 14 i non desiderati in odor di integralismo islamico con relativi contatti con le varie cellule del Califfato Nero, l'Isis. Lo strumento dell'espulsione è stato fondamentale per tagliare la testa ai rinascenti clan dello spaccio che, negli ultimi tempi, hanno cercato di riprendersi certe piazze a Perugia. Si tratta di gruppi affiliati tra loro di tunisini e nigeriani. Per cercare di arginare la domanda di stupefacenti sul mercato perugino il Questore Messina ha firmato molti fogli di via con l'allontanamento da Perugia soprattutto a carico di clienti e pregiudicati. Ben 176 provvedimenti che comunque hanno riguardato anche potenziali ladri e stalker.

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