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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

La mattanza del Tevere, migliaia di pesci trovati morti: condannata distilleria De Lorenzo

L'Arpa Umbria e il Nucleo Ecologico dei Carabinieri a seguito delle loro indagini individuarono le cause e il colpevole: uno scarico incontrollato proveniente dalla Distilleria De Lorenzo, da sempre al centro di vertenze e segnalazioni da parte delle associazioni

Una mattanza. Un incubo che rimarrà impresso negli occhi di molti per anni. Era l'estate del luglio del 2008 quando alle prime luci dell'alba le sponde del tratto del Tevere all’altezza di Ponte San Giovanni si presentavano disseminate di pesci morti di ogni specie ittica e di tutte le dimensioni e classi di età. Una perdita biologica immensa per un fiume già in situazione critica. Interessato dall'ecatombe di pesci fu il tratto di fiume che va dallo sbarramento della centralina per la produzione di energia elettrica a risalire sino a circa 500 metri a monte del ponte della ferrovia, per un totale di circa un chilometro di asta fluviale.

La sentenza - A distanza di 7 anni, la proprietà della Distilleria De Lorenzo è stata condannata a quattro mesi di reclusione, oltre le spese processuali e al risarcimento del danno alla parte civile. La pena è sospesa a condizione che risarcisca Legambiente, che si è costituita parte civile, entro 120 giorni dal passaggio in giudicato.

Le indagini - L'Arpa Umbria e il Nucleo Ecologico dei Carabinieri a seguito delle loro indagini individuarono le cause e il colpevole: uno scarico incontrollato proveniente dalla Distilleria De Lorenzo, da sempre al centro di vertenze e segnalazioni da parte delle associazioni ambientaliste e dei comitati, che ha causato un abbassamento repentino dell’ossigeno disciolto nell’acqua al di sotto della soglia minima di sopravvivenza in una situazione molto fragile di carenza idrica, dovuta sia a fattori stagionali, sia agli attingimenti.

Ad intervenire in merito l'avvocato Emma Contarini del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Umbria, che ha seguito la costituzione di parte civile dell'associazione ambientalista: “E' una sentenza storica per il Tevere l'auspicio è che serva da monito per chi inquina senza nessuna remora e pensa di poterla fare sempre franca. Speriamo che serva anche per tenere alta l’attenzione sulla salvaguardia delle acque e per rafforzare la difesa degli ecosistemi del fiume Tevere sempre più vulnerabile a causa di aggressioni scriteriate. Questa sentenza restituisce anche speranza a chi, cittadini e associazioni ambientaliste, da anni si battono per migliorare la qualità del territorio e del Tevere”.

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