Digiuno terapia, l'Associazione italiana di Dietetica denuncia: "Pericolosa per i pazienti con patologie gravi"
"Gli esperti ADI denunciano le terapie miracolistiche senza fondamento scientifico che promettono guarigioni o dimagrimenti lampo"
“Le terapie miracolistiche senza alcuna base scientifica basate sul digiuno o sull’esclusione di determinate categorie di alimenti dalla dieta sono pericolose nei soggetti affetti da patologie gravi o malnutriti, nei bambini e negli anziani. Se adottate da soggetti sani possono indurre a stati carenziali e allo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare.”
Così l’Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica ADI prende posizione “sull’ennesimo caso di cronaca legato alla somministrazione di terapie dietetiche scorrette prive di fondamento scientifico e di prescrizione medica” alla luce del caso perugino di una paziente sarda di 57 anni affetta da sclerosi multipla, che si è sottoposta a una terapia del digiuno.
“Queste pseudo terapie dietetiche che promettono guarigioni e risultati tempestivi fanno presa soprattutto su quei soggetti affetti da patologie gravi per i quali la medicina tradizionale non ha ancora trovato risposte e quindi particolarmente sensibili a livello psicologico - commenta Annalisa Maghetti, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Past President ADI Emilia Romagna - Sono soggetti disposti a sottoporsi a qualsiasi sacrificio e a qualsiasi costo sia in termini di salute che economici”.
“Nella società attuale è normale ottenere tutto e subito, non si accettano dimagrimenti lenti e progressivi e si sottopone il più delle volte l’organismo a stress importanti pur di ottenere un risultato veloce - continua Annalisa Maghetti - Anche i tempi fisiologici e lenti della digestione ormai vengono visti come un problema, con la conseguenza che in molti senza una diagnosi di intolleranza e una prescrizione medica, autoeliminano dalla dieta prodotti con lattosio o glutine. Così come diete vegane, fruttariane, crudiste ed altre molto selettive possono determinare sindromi carenziali, se protratte all'estremo.”