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Cronaca

La denuncia - Vigili del fuoco contro 118: "Ritardi nelle chiamate, mettete a rischio delle vite"

Riceviamo e pubblichiamo la denuncia del segretario della Cisal Umbria, Vincenzo Filice: "Ritardi nelle chiamate per i soccorsi in caso di incidenti stradali, vite a rischio"

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Ritardi nell’attivazione dei soccorsi da parte della centrale operativa del 118 nei casi di incidenti stradali in cui è necessario l’intervento dei vigili del fuoco non solo per estrarre dalle lamiere i feriti, ma per mettere in sicurezza tutta l’area in quanto i veicoli coinvolti possono trovarsi in posizione precaria o a rischio incendio, mettendo in pericolo anche gli operatori di soccorso intervenuti. E di conseguenza si aumenta considerevolmente la tempistica di risoluzione dell’evento

 La denuncia arriva dal segretario generale della Cisal Umbria, Vincenzo Filice, che già lo scorso 27 febbraio ha chiesto attraverso una nota indirizzata al direttore regionale e al comandante provinciale dei vigili del fuoco, rispettivamente Raffaele Ruggiero e Marco Frezza, e al responsabile regionale del 118 Mario Capruzzi, oltre alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e al prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, di modificare il protocollo d’intesa, firmato nel 2000 tra il 118 e il 115, attraverso una procedura di soccorso bilaterale che organizzi l’invio contestuale sia dei pompieri che dell’autombulanza. “Il ritardo è dovuto probabilmente agli operatori del 118 – spiega il segretario Filice – che, a seconda delle sommarie informazioni ricevute dai richiedenti, sulla presenza o meno di persone incastrate nell’abitacolo, provvedono solo all’invio dell’ambulanza sul posto e, solo in seguito, si valuta la necessità dell’intervento dei vigili del fuoco”. “Questo modus operandi comporta di conseguenza l’invio in ritardo della squadra – prosegue Filice -, necessaria sia per l’estrazione delle persone incastrate nei veicoli coinvolti, che per mettere in sicurezza l’area. Quest’ultima fase forse è la più sottovalutata, perché non intervenendo tempestivamente non solo si rischia di prolungare la sofferenza dei feriti, ma anche di mettere a rischio la vita degli stessi soccorritori del 118”.

“Al di là di chi riceve la chiamata di soccorso – aggiunge Filice -, bisogna inviare contestualmente sia gli operatori del 118 che una squadra dei vigili del fuoco evitando così ritardi. Solo con un’equipe adeguata si può mettere celermente in sicurezza l’area e le persone coinvolte”. Non ricevendo nessuna risposta, il segretario Filice ha inviato un sollecito lo scorso 23 marzo al fine di rispettare il protocollo: “Vitale per un rapporto sinergico di collaborazione e non di antagonismo a vantaggio di tutti”. “La cosa preoccupante, inoltre, è il silenzio assordante dell’amministrazione dei vigili del fuoco – chiosa Filice -: c’è stato un colloquio informale con il comandante provinciale che non ha fatto alcun passaggio opportuno. Pertanto nei prossimi giorni chiederemo un incontro al prefetto, affinché si riesca ad ottenere un soccorso sempre più efficace ed efficiente per la popolazione e per gli stessi soccorritori. Sarebbero utili, infine, fare delle esercitazioni congiunte con 118 e forze dell’ordine per rendere consapevoli dei rischi connessi alle nuove tipologie di autovetture e la conseguente pericolosità dello scenario incidentale”.

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