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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

De Vincenzi rinnova le accuse alla Giunta: "L'Arci ancora gestisce immobili a prezzi irrisori"

L'ultra cattolico e conservatore De Vincenzi prima attacca e poi, dopo le risposte tecniche della Giunta sui mini-dirigente, risponde picchiando ancora più duro contro lo schieramento dove è stato eletto. Quasi con due piedi fuori dalla maggioranza...

Riceviamo e pubblichiamo (e a cui risponderemo a breve) la nota del consigliere comunale e consigliere regionale - l'unico con il doppio incarico a Perugia - De Vincenzi dopo la presa di posizione sulla nuova riorganizzazione dirigenziali del Comune da parte dell'amministrazione. Posizioni dirigenziali che lo stesso De Vincenzi aveva criticato parlando di Giunta sul modello Boccali e per nulla innovativa. Ma alle nostre critiche sul doppio incarico istituzionale si limita a parlare di depistaggio mediatico. Bontà sua

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di Sergio De Vincenzi

Il fatto che si sia alzato tanto clamore attorno alla mia presa di posizione fa ampiamente sospettare che i dubbi espressi sull'opportunità dell’operazione “posizioni organizzative nel comune di Perugia”, e, soprattutto, sulle modalità con le quali vi si stia dando attuazione e informazione, abbia più di un qualche giustificato fondamento. D’altra parte, anche i pareri espressi dall’RSU mi pare
avvalorino ulteriormente il tutto.

Comprendo inoltre che da un punto di vista politico sia piuttosto difficile rispondere alla mia nota di disappunto in maniera efficace e convincente,  apparendo quanto mai grossolano il depistaggio mediatico che si è tentato di attuare richiamando l’inopportunità del mio doppio incarico a consigliere comunale e regionale o la mia presunta incompetenza circa l’ignoranza dell’esistenza di una copertura finanziaria, per altro vincolata e non spendibile per altre voci se non per il personale, senza però ricordare che è proprio quest'ultimo ad erogare concretamente molti dei servizi resi dal Comune alla cittadinanza. 

Per dirla tutta non sono argomenti a me sconosciuti, ma francamente sarebbe stato veramente il colmo che da un punto di vista contabile e formale le cose non fossero state studiate e attuate correttamente. Ma questi aspetti, ahimè sono poca cosa, visto che la sostanza politica delle scelte e delle modalità comunicative, per quanto mi riguarda, non cambiano, anche se i mini dirigenti, o posizioni organizzative come più puntualmente l'assessore Calabrese preferisce siano chiamate, sono in voga anche presso altre amministrazioni comunali. 

Il fatto è, e rimane, che uno degli obiettivi di mandato era proprio lo snellimento della dirigenza che, pur non attuato compiutamente, aveva comunque portato alla riduzione di quattro delle cinque posizioni dirigenziali di cui si sarebbe potuto fare a meno. Ma su questo siamo stati indulgenti, anche perché un certo rimpasto è avvenuto e le posizioni organizzative erano sparite.

Ma è certo che di rospi ne abbiamo ingoiati numerosi. Vogliamo parlare della difesa dell’Assessore Calabrese che il Consiglio ha dovuto mettere in campo sulla questione spending review o di Umbria Digitale? Neanche in quell’occasione ci si è tirati indietro. Non basta? Vogliamo ricordare che nonostante siano trascorsi due anni, dopo che anche la magistratura ha messo le mani sulla questione, quest’amministrazione non è risuscita ancora a dare un verso chiaro e definitivo alla questione Agri Flor di Villa Pitignano, lasciandola gestire all'opposizione, dopo che un mio antecedente ordine del giorno giace ancora non inevaso da novembre 2015 in III Commissione, a presidenza Cenci? Vogliamo parlare di cooperative che gestiscono impianti di nuoto che dopo due anni di segnalazioni ancora pagano l’acqua al prezzo di un’utenza casalinga, cioè acqua potabile? 

O vogliamo ricordarci del mancato rinnovo delle agevolazioni per i trasporti pubblici, finanziate dalla Regione, ma non erogate a disabili e anziani del nostro comune per banali questioni amministrative? E vogliamo dimenticare della mancata presa di posizione per la tutela dei minori lasciando, sul tema del ritiro dei libri progender dalle scuole comunali libertà di voto in Consiglio? Vogliamo ancora dire? Mentre la scuola Santa Croce, senza per questo eccepire sul suo ruolo didattico e storico, per meno di 100 bambini ha preso in due anni 170.000 euro, le scuole paritarie, le stesse che magari non fanno nemmeno pagare la retta alle famiglie disagiate, hanno ricevuto in due anni meno di 21.000 euro per 800 bambini, pari a circa 13 euro/anno/bambino? 

E vogliamo chiudere, per brevità, ricordando che varie realtà, leggasi ARCI, si trovano ancora oggi a gestire immobili comunali a vario titolo per cifre assolutamente irrisorie. Insomma, vogliamo continuare? Molto meglio sarebbe stato un atto di umiltà e anziché controbattere sui media trovare altre strade per rimediare ad una modalità di confronto che sin dall’inizio è stata di scarsa considerazione del Consiglio e ancor più di larga parte della maggioranza. Certo stride il fatto che nessuno della

Giunta abbia sentito la benché minima necessità di alzare il dito e comporre il fatidico telephone number. Evidentemente saremo ancora costretti ad usare altri mezzi per dialogare, adattandoci allo status quo. Se poi qualcuno, nel palazzo o fuor di esso, abbia ancora voglia di discutere del mio doppio incarico lo faccia pure, senza però dimenticare che prima che rispondere a lor signori, e alle logiche di partito, io devo ogni attenzione ai cittadini, indipendentemente dal fatto che mi abbiano o non mi abbiano votato.

Invito piuttosto tutti noi che abbiamo ricevuto un mandato elettorale a domandarci quanto ci stiamo prodigando per il bene della comunità, mettendo da parte piccoli o grandi tornaconti personali. Fare squadra significa sapersi confrontare per prendere decisioni dando dei risultati tangibili nei confronti dei cittadini. Se poi qualcuno proprio non digerisce il fatto, beh un digestivo può senz'altro
essergli d'aiuto. Saremo in due a doverne fare uso.

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