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Cronaca

Uccisa a coltellate dall'uomo che amava, il killer condannato a 27 anni

E' l'8 marzo del 2014. Ofelia Bontoiu e Danut Barbu, difeso dall'avvocato Antonio Cozza si incontrano in una stanza di un piccolo hotel, situato nel cuore di Gualdo Tadino

Ventisette anni di carcere. È questa la condanna che dovrà scontare Danut Barbu, l'uomo colpevole di avere ucciso Ofelia Bontoiu. La sentenza, decisa dalla Corte d'Assisi presiedute dal giudice Gaetano Mautone (a latere Luca Semeraro), è stata emessa a seguito di un camera di consiglio durate quattro ore. Il pm Paolo Abbritti aveva chiesto 30 anni di carcere e non l'ergastolo, escludendo la premeditazione.

I fatti - E' l'8 marzo del 2014. Ofelia Bontoiu e Danut Barbu, difeso dall'avvocato Antonio Cozza si incontrano in una stanza di un piccolo hotel, situato nel cuore di Gualdo Tadino. Litigano. Lei scappa e poi torna. Infine viene colpita e in seguito sgozzata dal fidanzato. Ma cosa successe nelle ore precedenti alla tragedia?

Le scorse udienze - Le immagine di quel corpo senza vita, mutilato da un taglierino, comprato solo poche ore prima dall'assassino, sono la prova provata dell'efferatezza del gesto. Ofelia rientra nella camera dopo una furente litigata con Barbu. Lui la sorprende alle spalle e con una mensola la colpisce alla nuca. Un colpo così violento da far saltare tre denti e procurarle una vasta ferita sopra il collo. Dopo averla stordita, prende il taglierino e la sgozza. Una volta uccisa, il killer è pronto a morire. Si taglia le vene e aiutato da una fortissima dose di psicofarmaci, riesce a compiere il gesto in uno stato di assoluta incoscienza. Lo stesso stato incoscienza con il quale avrebbe potuto uccidere anche Ofelia.

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