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Cronaca Gubbio

Percolato alla discarica di Colognola, per la Corte dei conti non c'è danno erariale per il Comune di Gubbio

Secondo la Procura contabile i vertici della discarica e un funzionario pubblico non avevano provveduto a mettere i teli antipioggia: prosciolti

La Procura contabile dell’Umbria ha citato in giudizio tre persone per un presunto danno di oltre 180mila euro causato al Comune di Gubbio in merito alla gestione della discarica di Colognola.

I tre, difesi dagli avvocati Marco Luigi Marchetti e Ubaldo Minelli, avrebbero provocato un danno, “individuato nei maggiori costi di smaltimento del più elevato quantitativo prodotto di percolato”, derivante dal mancato posizionamento dei teli protettivi contro la pioggia.

Le difese hanno eccepito l’intervenuta prescrizione, essendo i fatti databili al 2014, che non sarebbero stati provati il dolo o la colpa grave e che le condotte illecite sarebbero state poste in essere da altri soggetti. Irregolarità che erano state scoperte dai Carabinieri del Noe.

La difesa ha anche sostenuto che nel corso degli anni il percolato prodotto è risultato inferiore alla quantità prodotta da discariche nelle stesse condizioni di Colognola, cioè a capacità residua, anche grazie agli interventi per sigillare le pareti con l’argilla.

Il montaggio di teli protettivi, inoltre, avrebbe causato un ulteriore esborso per il Comune di Gubbio.

I giudici contabili, “per tutto quanto sopra esposto” hanno ritenuto non “provata la sussistenza di un aumento dei costi di smaltimento del percolato derivante dalla mancata apposizione temporanea di teli”, con il proscioglimento dei tre, rispettivamente direttore della discarica, il suo assistente e un funzionario comunale.

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