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Cronaca

Umbria: è crisi idrica, sorgenti e falde a secco

Secondo la relazione presentata dalla Regione, l'Umbria sarebbe in una situazione di carenza idrica che si attesta intorno al 40% con il rischio di non soddisfare i bisogni dell'agricoltura

La carenza idrica in Umbria: un problema che si ripresenta ciclicamente e che, in questo 2012, sembra avere anticipato i propri tempi, come si attesta nella apposita relazione presentata dalla Regione.

Per questo, il Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi, ha convocato una riunione delle varie componenti del Tavolo Tecnico Permanente Stagione Irrigua.

Alla riunione, tenutasi in Provincia, presieduta dal consigliere provinciale con delega all’agricoltura Luca Secondi, hanno partecipato, oltre al Presidente Guasticchi, l’assessore alla difesa e gestione idraulica Domenico Caprini, l’assessore all’agricoltura e alla gestione ed al controllo ambientale Roberto Bertini, Gianluca Paggi responsabile del Servizio Difesa e Gestione Idraulica della Provincia di Perugia, il presidente dell’Ente Acque Umbre e Toscane, Diego Zurli ed i rappresentanti degli assessorati regionali alla Tutela ed alla Valorizzazione dell’Ambiente e delle Politiche Agricole ed Agro-alimentari, della Confederazione italiana agricoltori, della Federazione regionale Coldiretti e della Confagricoltura.

Nella riunione si è, come prima cosa, certificato lo stato di crisi avanzato che segna una carenza idrica intorno al 40%, con la conseguente possibilità di una stagione a rischio per la tutela ambientale ed i fabbisogni idrici dell’agricoltura.

Di seguito, si è deciso di fare richiesta perché, all’interno dell’attività programmatica della Regione, venga recepita la necessità di affrontare la crisi idrica che nel suo perdurare può trasformarsi in calamità naturale.

Infine, anche per evitare il “ritorno” di una possibile immagine in qualche modo ingiustamente vessatoria della Provincia di Perugia, nell’applicazione dovuta delle normative regionali, il Tavolo ha deciso che sia necessario affrontare unitariamente l‘emergenza prevedendo una stretta collaborazione tra la Provincia stessa, le istituzioni ed il mondo agricolo interessato dal problema, nonché favorendo un monitoraggio continuo della situazione.
 

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