Giunta Romizi, il super-conservatore De Vincenzi sbatte la porta: "Ripropongono il deja vu di Boccali"
Motivo del contendere? I mini-dirigenti del Comune che l'amministrazione si appresta a riconfermare come formula per portare a compimento la seconda parte del mandato del sindaco. Ma al consigliere del misto non piace e rievoca Boccali
Il conservatore e cattolico consigliere comunale di Sergio De Vincenzi - eletto in Ncd ma velocissimo nell'andare al gruppo misto una volta ottenuta la elezione a Palazzio dei Priori - ha di fatto aperto una mini-crisi nella maggioranza di centrodestra più liste civiche candidandosi ad essere il primo a togliere l'appoggio all'amministrazione Romizi.
Stavolta i matrimoni gay, le insegue hot di alcuni sexy shop o le discussioni sulle famiglie arcobaleno - suoi cavalli di battaglia - non c'entrano niente: la rottura si sta consumando sulle figure intermedie della macchina comunale che operano tra dipendenti e dirigenti. Una formula che molte amministrazioni pubbliche hanno adottato per meglio coordinare i lavori esecutivi.
Per De Vincenzi questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso: "Una giunta autoreferenziale che non condivide le scelte con la maggioranza che apprende le notizie solo dai giornali, tornando anche indietro su questioni già affrontate e rimosse, come appunto quelle della mini dirigenza, è di fatto una giunta arrivata al capolinea. Se la Giunta Romizi non trova niente di meglio che riproporre il deja vu di Boccali, vuol dire proprio che il senso della misura è stato smarrito e, peggio ancora, il nuovo non è mai esistito". Parole e accuse durissime da cui difficilmente si potrà tornare indiestro.
"Nel 2014 ho accettato di candidarmi stufo di stare a guardare lo scempio fatto dalla sinistra ai danni di questa città. Se le informazioni riportate dai giornali risponderanno al vero, non sarò disposto, dopo tanti rospi ingoiati, a guardare ulteriormente una finta giunta di cd-lc finire il lavoro con il mio beneplacito”. I cosiddetti mini-dirigenti sono prossimi ad essere varati dalla Giunta anche per garantire una stabilità al lavoro da portare avanti da qui alla fine della legislatura.