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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Maltratta la moglie incinta e la costringe a mendicare, ma lei dopo la denuncia sparisce: assolto

Una connazionale, parente dell'uomo, è stata condannata precedentemente per le violenze in concorso

Era accusato di aver maltrattato la moglie per costringerla a mendicare per strada e nei piazzali dei supermercati. Reato che avrebbe commesso in concorso con una connazionale, sua parente: la donna è stata condannata con il rito abbreviato, lui è stato assolto.

L’uomo, difeso dall’avvocato Raffaello Agea, era accusato di aver “sottoposto a maltrattamenti la moglie” che all’epoca era incinta, “costringendola a mendicare lungo la pubblica via e percuotendola sia in caso che la stessa si opponesse allo svolgimento di tale attività, sia se non consegnasse somme di denaro ritenute congrue a seguito dell’attività di accattonaggio”. La Procura di Perugia contestava all’uomo anche di avere colpito la consorte “ripetutamente in plurime occasioni” nonché “facendole pressioni al fine di procedere all’interruzione della gravidanza”.

I fatti sono avvenuti a Perugia tra il settembre del 2020 e l’aprile del 2021. La vittima aveva raccontato tutto alle forze dell’ordine, ma poi aveva chiesto di poter tornare in patria immediatamente, tanto che la Procura aveva richiesto l’incidente probatorio per cristallizzare la deposizione della donna.

Proprio in assenza della vittima e della sua deposizione, al termine del processo l’uomo, un 35enne rumeno, è stato assolto sulla base dell’articolo 530 secondo comma “quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile”.

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