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Cronaca

Coronavirus, il messaggio di una giovane avvocata contagiata: "Sto guarendo, ma quanta sofferenza e solitudine in ospedale"

Sara Agrifoglio, professionista del foro perugino, racconta la sua esperienza: "Mi mancavano i miei genitori. Grazie ai medici e agli infermieri e un pensiero a tutti gli ammalati in reparto". E a chi è a casa: "Siate prudenti"

Dolore e sofferenza, paura e solitudine, ma anche solidarietà. È quanto emerge dal racconto di Sara Agrifoglio, giovane avvocata del foro di Perugia nel momento in cui sta per lasciare l’ospedale Santa Maria della Misercoridia dove era ricoverata per aver contratto il Covid19. Un messaggio di speranza affidato ai sociale.

Un messaggio che inizia da chi si è prodigato nelle cure: “Non riesco a non pensare al coraggio di quegli infermieri mascherati di cui intravedevo solo gli occhi, al mio cuore impazzito che mi scoppiava nelle tempie, a quanto mi mancavano i miei genitori, al suono di quei macchinari, ai lamenti di notte, a chi improvvisamente non ce la faceva più”.

La giovane professionista ha un pensiero anche ai “ricoverati accanto a me, non potevo vedervi, ma sentivo ogni colpo di tosse, ogni vostra parola, imprigionati come me tra quelle vetrate, stanchissimi, terrorizzati e completamente soli Proprio voi ora dovete tirare fuori tutta la forza che avete e ce la farete, uscirete presto da lì e tornerete finalmente a casa. Fuori dall'ambulanza vedrete il sole, farete una stupenda doccia calda, riavrete le persone che vi vogliono bene, un sacco di cose buone e tutto quello che ora desiderate”.

Per Sara il ricovero sta per finire visto che “a me hanno detto che sto guarendo… vorrei per tutti voi la mia stessa fortuna!”. Felicità che trasmette anche “perché nessuno dei miei contatti - ormai tutti ‘usciti’ dall'isolamento - è risultato positivo”. Nelle parole della giovane avvocata si legge anche la preoccupazione “per la persona che mi ha contagiata, che non conosco, ma che sento in qualche modo vicinissima nella sorte… le auguro con tutto il cuore di guarire al più presto”.

In chiusura la giusta raccomandazione di chi ha provato cosa significhi risvegliarsi ammalati: “Cercate tutti di essere molto prudenti anche quando, per fortuna, non potete rendervi conto”.

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